di Nicola De Mola

Catturato anche a Bari il pesce palla maculato: attenzione, è velenoso
BARI - Un nuovo e pericoloso ospite si aggira nelle acque dell’Adriatico: parliamo del pesce palla maculato. L’animale (in realtà la sua testa, perché il resto del corpo era stato già sfilettato) è stato fotografato alcuni giorni fa su un bancone del mercato del pesce di Santo Spirito, dopo essere stato catturato con reti a strascico da un peschereccio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La segnalazione arriva pochi giorni dopo che il Ministero della Salute aveva reso nota, attraverso un comunicato diffuso dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), la sua presenza nelle acque siciliane, allertando i cittadini sulla pericolosità delle sue carni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’animale in questione (nella foto di Pasquale Altamura), originario del Mar Rosso, appartiene alla famiglia dei “tetraodontidi” e, a causa del fenomeno della tropicalizzazione delle acque, da tempo sta compiendo una migrazione che lo ha portato, attraverso il Canale di Suez, sino ai nostri mari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La pericolosità del pesce palla maculato è dovuta al fatto che alcune parti del suo corpo contengono la tetradotossina, una tra le più potenti tossine conosciute ad azione paralizzante sulla muscolatura. Il suo effetto, infatti, permane anche dopo la cottura dell’alimento e un avvelenamento da tetrodossina è altamente rischioso: può comportare conseguenze particolarmente gravi per la salute, fino alla morte, che può avvenire anche dopo poche ore dall’ingestione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Non a caso, il Regolamento della Comunità Europea 854/2004, recante “norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano”, vieta la commercializzazione dell’intera famiglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Si tratta di un pesce potenzialmente pericoloso - afferma Roberto Carlucci, associato al dipartimento di Biologia dell’Università di Bari -  anche se bisognerebbe capire se è un esemplare frutto della commercializzazione e arrivato da noi direttamente dal Mar Rosso, oppure se è nato e cresciuto nelle nostre acque».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nella prima ipotesi infatti la tossicità dell’animale sarebbe certa. «Perché nel Mar Rosso questi pesci sono soliti spaccare con i loro denti il corallo, nutrendosi delle microalghe presenti al loro interno, che sono tossiche e che quindi rendono lo stesso animale velenoso», spiega il professore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma l’esemplare potrebbe essere anche un semplice discendente dei pesci palla originari del Mar Rosso. Una sorta di nipote o bisnipote di animali che nel corso degli anni hanno attraversato il mare, colonizzando di volta in volta nuove aree del Mediterraneo sino ad arrivare da noi. E pertanto potrebbe aver perso nel tempo la sua tossicità a causa di un vero e proprio cambiamento nella sua dieta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In ogni caso - avverte comunque Carlucci - sarebbe meglio non mangiarlo».


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  • Antonio - L'hanno preso a Bari? Non c'è problma, un po' di limone sopra e passa la paura... :)
  • Tommaso - A dire il vero alcune parti del pesce sono commestibili: in Giappone viene ancora servito il fugu (proibito in Italia dal 1992), ovvero pesce palla trattato da cuochi diplomati che sanno come estrarre il veleno dalle carni (gonadi, pelle, fegato, intestino). Il segreto è lasciargli un po’ di quella tossina sufficiente a dare una leggera euforia e un po’ di formicolio alle labbra e alla lingua
  • Vincenzo - Ormai siamo ai tropici!!!!!
  • kamana - Capita in tutti i mari di trovare specie endemiche di altre aree, ma dal pescarlo a mangiarlo ce ne passa. La domanda è: perchè è stato trovato sul banco di un pescivendolo? Non è che tutto quello che si trova in mare è commestibile...
  • Spyros - This is an extremely dangerous toxic fish in Med.sea .Its name is Lagocephalus Sceleratus of the Tetraodontidae family.
  • pont - in grecia ci stanno tantisimi di questi pesci e fanno grande competizione a i specie itiche
  • Piero - Magari dato che si tratta di un alloctono, direi che è il caso di ucciderli e buttarli. Sarà brutto e cdrudele quanto volete, ma se negli anni passati avessero fatto così con gambero della louisiana, siluri, tartarughe dalle orecchie rosse e rane toro ora non saremo invasi da fauna extracomunitaria.
  • Maurizio - Un mio amico qualche anno fa' pescando a bolentino nei pressi di un impianto di piscicoltura,ne ha catturato un esemplare che avra' avuto"sgonfio" oltre 3 kg.....liberato subito dopo
  • pietro - Tra tutte le specie aliene segnalate nei nostri mari, il Lagocephalus Sceleratus è senza dubbio la più pericolosa. Chiunque catturi o si imbatta in un esemplare o ne veda uno sul bancone di una pescheria, non esiti a contattare le autorità competenti.
  • ALEANDRO - ah! e il pesce FUGU de la cucina giapponese famosa per il suo gusto e pericolo!


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