Bambini in ospedale: una biblioteca rende le loro giornate meno grigie
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lunedģ 15 aprile 2013
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di Rachele Vaccaro
E’ questa la domanda che si sono posti i volontari dell’associazione “Libri su misura” e la risposta è stata: portare i libri in ospedale. E così è stato. L’associazione fondata nel 2002 da Silvia Barile ha creato infatti una biblioteca pediatrica all’interno del Policlinico di Bari (vedi foto galleria).
“Libri su misura” ha prima (nel febbraio 2009) inaugurato la biblioteca-ludoteca “Le quattro stagioni” nel reparto di pediatria dell’ospedale San Paolo e poi l’anno dopo ha allargato i propri orizzonti creando un spazio più grande nel Policlinico di Bari. Tre stanze nell’unità pediatrica, di cui una adibita a sala lettura, con una biblioteca che ad oggi conta quasi 2500 volumi, per la gran parte testi narrativi, favole e fiabe, ma anche libri per pazienti stranieri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I libri non rimangono al loro posto negli scaffali. Dal lunedì al sabato, i volontari passano con un carrello pieno di volumi nei reparti di oncologia, ematologia, fibrosi cistica e negli altri tre reparti dell’unità pediatrica del Policlinico. L’iniziativa si chiama “Librincorsia” e permette ai piccoli degenti di prendere in prestito i romanzi senza doversi spostare. Solo nel 2010 sono stati registrati 2054 prestiti. Chi non vuole leggere ha comunque la possibilità di ascoltare: i volontari si offrono per leggere ad alta voce filastrocche e storie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Superare il dolore attraverso la lettura, la scrittura e la fantasia non è solo roba da bambini però. Anche i genitori dei pazienti, spesso costretti a rimanere per giorni nelle sale d’aspetto dell’ospedale, hanno tratto giovamento da queste attività.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“Libri su misura” conta 140 volontari (adulti e studenti) e ogni anno organizza concorsi di scrittura per i pazienti e i loro fratellini (vedi foto), premiandoli a Natale con piccoli regali. «Il prossimo passo – afferma la Misseri - sarà quello di creare un vero e proprio concorso dedicato a Silvia Barile che è scomparsa qualche mese fa. Ma abbiamo anche altri progetti, come quella di aprire una nuova presso l’ospedale Giovanni XIII e collaborare con una casa famiglia». Tra i sogni nel cassetto dei volontari, c’è anche quello di aprire una piccola sezione bibliotecaria nel reparto di neonatologia, per aiutare le madri dei bambini prematuri che passano tanto tempo in ospedale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma i bambini come rispondono ai libri? La lettura non è troppo “pesante” per loro? «Per nulla – risponde la Misseri -. Anzi grazie a questo progetto in molti la riscoprono, vengono stimolati e sviluppano fantasia e senso critico, influenzando persino i loro genitori. E i videogame per una volta rimangono in un angolo della loro camera».
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Rachele Vaccaro
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