di Francesca Canonico

Omicidi, torture, vendette e tanto sangue: le favole non sono come ce le raccontano
Le favole non sono come ce le raccontano. Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Cenerentola, la Sirenetta, sono tutte storie caratterizzate nella versione originale da omicidi, torture, tradimenti e tanto sangue. Tutti aspetti che nel corso degli anni, nelle varie versioni soprattutto disneyane, sono stati pian piano eliminati, probabilmente per non sconvolgere troppo l’immaginario dei bambini, abituandoli a uno scontato quanto rassicurante “happy end”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Vediamo ora nel dettaglio quali sono i “tagli” che sono stati operati sulle fiabe più famose.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cenerentola – La favola dei fratelli Grimm è conosciuta al grande pubblico in una versione decisamente “addolcita” rispetto all’originale, scritta invece in maniera molto più macabra. “Cenerella” ad esempio non viene aiutata da una colorata e simpatica fata, bensì dalla madre morta il cui spirito vive in un albero di nocciolo cresciuto sulla sua tomba. Ancora: quando la protagonista scappa dalla festa (a cui andrà ben tre volte), il principe disperato per bloccarla cosparge la scala d’ingresso del palazzo con della pece. E’ in questo modo che Cenerentola perde la scarpetta (che tra l’altro è d’oro e non di cristallo).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La parte più “pulp” è quella riservata alle sorellastre. Ascoltate cosa raccontano in realtà i Grimm: «La maggiore andò con la scarpa in camera sua e voleva provarla davanti a sua madre. Ma la scarpa era troppo piccola e il dito grosso non le entrava. Allora la madre le porse un coltello e disse “Tagliati il dito: quando sarai regina non avrai bisogno di andare a piedi”». Risultato: le due sorelle accecate dalla voglia di esser regine si tagliano la prima il pollice, la seconda il calcagno. Il principe però si accorge dell’inganno grazie a due colombe spione che lo avvisano delle amputazioni: uccelli che alla fine della fiaba accecheranno le due ragazze strappando loro gli occhi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Biancaneve – Altra famosa fiaba raccontata dai fratelli Grimm è quella di Biancaneve. Anche nella versione originale la protagonista viene avvelenata con una mela, ma solo al terzo tentativo. Prima la strega cattiva prova a ucciderla con un laccio che le fa perdere il respiro e poi con un pettinino avvelenato conficcato nella testa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E poi c'è la parte del bacio: la versione antica non è affatto romantica. Il principe, dopo aver chiesto ai sette nani il permesso di portarla via per ammirare ogni giorno la principessa in apparenza morta, fa trasportare la bara ai propri servitori. Scendendo per la collina gli uomini inciampano e fanno sputare il pezzo di mela bloccato nella gola di Biancaneve. E’ così che la ragazza si risveglia, altro che bacio del vero amore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Infine al matrimonio tra il reale e Biancaneve viene invitata anche la matrigna, a cui vengono regalate delle pantofole di ferro rovente con le quali lei ballerà fino alla morte. Insomma anche in questa fiaba la vendetta (così poco cristiana) rappresenta un elemento fondamentale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cappuccetto Rosso – La vendetta era anche presente nella favola di Cappuccetto Rosso. Qui c’è il cacciatore che taglia la pancia del lupo facendo uscire la bambina e la nonna. Ma attenzione, non finisce qui: Cappuccetto Rosso infatti mette delle grosse pietre nello stomaco dell’animale, che una volta risvegliatosi (dopo essere stato cucito dal cacciatore) cerca di scappare ma muore dopo pochi passi a causa del peso che aveva nella pancia. Insomma è la bambina ad uccidere il lupo. Sconvolgente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La sirenetta - La fiaba di Christian Andersen è forse quella che ha subito i cambiamenti più importanti. La sirenetta infatti (metà donna metà pesce), fa un patto con una strega per divenire umana e fare in modo così di fare innamorare di lei il principe. La maga acconsente, ma avverte la protagonista: «Una volta avute le gambe ad ogni passo ti sembrerà di camminare sopra lame taglienti, così che verserai sangue e ricordati che se non conquisterai l'amore del principe il tuo cuore si spezzerà e tu non sarai che schiuma sulle onde».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E così sarà. Purtroppo per la Sirenetta il reale si è già promesso a un’altra donna e lei non riuscirà a impedire il loro matrimonio. Alla protagonista non resta quindi che accettare la morte, quando invece nella versione “moderna” sposa il principe e vive felice e contenta per il resto della sua vita. In nome del lieto fine.


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