di Rossella Ricci

Università di Bari, tesi di laurea incustodite abbandonate nei corridoi
BARI - C’è una norma (n.475 del 1925) che lo attesta: «Chiunque in esami per il conferimento di lauree presenta come propri dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri, è punito con la reclusione da tre mesi ad un anno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La legge quindi parla chiaro: copiare una tesi altrui non è ammesso. Anche se non è facile capire quando il lavoro presentato alla commissione non è tutta “farina del sacco” del laureando. In più su internet ora tutto è possibile: basta registrarsi su uno dei tanti siti creati in rete ad hoc, pagare e scaricare ciò che si vuole. Questi portali però rispettano il diritti d'autore, ossia è chi ha scritto la tesi che decide di diffondere il suo elaborato per la consultazione da parte di terzi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L'Università degli studi di Bari offre però un metodo ancor più semplice ai suoi studenti per avere accesso ai lavori altrui. Basta recarsi nei corridoi e nei diversi dipartimenti dell'Ateneo, come nel Dipartimento  LESS di linguistica italiana, per poter consultare e magari impossessarsi di tesi tranquillamente abbandonate sugli scaffali (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chiunque può passare, prendere la tesi e decidere poi se tenersela o fotocopiarla e riportarla dove l’ha trovata. E la “scelta” degli elaborati è vasta: si va da lavori del 2002/2003 ad altri più recenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma le facoltà non dovrebbero custodire gelosamente le tesi? Almeno le istituzioni non dovrebbero porre un freno alle tesi scritte con il metodo “copia e incolla”? Abbiamo chiesto alla segreteria dell’Ateneo se esiste un regolamento che stabilisce il modo in cui le tesi debbano essere conservate dall’Università. E la risposta è stata: «Non entriamo nel merito di questioni come questa». Una non risposta insomma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In realtà per tutte le Università vale la stessa regola: le tesi di laurea rientrano nel patrimonio intellettuale e scientifico di una Facoltà e, come tali, sono da tutelare ai sensi della normativa in materia di diritto d’autore. Le copie consegnate alla Facoltà sono consultabili sulla base dell’autorizzazione alla “consultabilità e riproducibilità”  rilasciata dall’autore, secondo la legge 633 del 1941.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non crediamo però che gli autori delle tesi gettate sugli scaffali del dipartimento di Linguistica dell’Ateneo di Bari abbiano dato il loro consenso per questa consultazione “aperta a tutti”.


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