di Comunicato Stampa

Bari, al Museo Civico la mostra ''Il mare che unisce'': le carte nautiche dell'Adriatico tra il XVI e il XIX secolo
BARI - L’esposizione “IL MARE CHE UNISCE. Le carte nautiche che hanno costruito
l’immagine dell’Adriatico tra il XVI e il XIX secolo”, organizzata dall’Associazione
Italiana di Collezionisti di Cartografia Antica “Roberto Almagià” e dal Museo Civico
di Bari, si inaugurerà giovedì 11 dicembre alle ore 18.00, alla presenza del Sindaco di
Bari. La mostra accompagnerà il pubblico per tutto il periodo natalizio, rimanendo
aperta fino all’11 gennaio 2026.

La rassegna è resa possibile grazie alla disponibilità dei membri dell’Associazione
“Roberto Almagià”, realtà istituita nel 2006 e intitolata al più autorevole studioso italiano di
cartografia storica e storia della cartografia, e alla preziosa collaborazione delle Università
di Trieste e di Zara, e riunisce una selezione di carte nautiche antiche di eccezionale
rarità, provenienti da collezioni private.

Le opere, messe a disposizione dagli associati – con un contributo particolarmente significativo del dott. Marco Asta – illustrano l’evoluzione geografica, politica e culturale dell’Adriatico e dei territori che su di esso si affacciano.

“Le carte nautiche del mare Adriatico in esposizione, documenti rari e preziosi – afferma il
Sindaco di Bari Vito Leccese - riflettono non solo l'evoluzione delle conoscenze
geografiche, topografiche e batimetriche ma anche le vicende storico-politiche che hanno
interessato i Paesi e le regioni che su quel mare si affacciano. Per la città di Bari, che sul
rapporto con il mare ha costruito la sua storia e che al mare deve la sua stessa identità,
questa mostra è un invito alla conoscenza e alla riflessione.”

La mostra propone una lettura dell’Adriatico non come confine naturale dal carattere
divisorio, ma come spazio di coesione, luogo di relazioni, condivisione culturale.
Questo messaggio è rafforzato dal carattere itinerante del progetto, inaugurato presso
l’Università di Zara, successivamente ospitato a Trieste nell’ambito degli eventi collaterali
della 57ª edizione della Barcolana, e oggi presentato in Puglia, regione che con il suo
lungo affaccio occidentale sull’Adriatico rappresenta un nodo essenziale della storia e
dell’identità di questo mare.

Il percorso espositivo consente ai visitatori di ammirare un corpus di carte che difficilmente
potrebbe essere visto nel suo insieme: testimonianze preziosamente conservate e sottratte
all’oblio grazie all’impegno di studiosi, amanti e collezionisti.Dal punto di vista storico e scientifico, la mostra approfondisce il ruolo dell’Adriatico come realtà “anfibia” – mare circondato da terre e terre bagnate dal mare – all’interno di un modello territoriale continuo e coerente con il mare stesso, il cosiddetto “modello adriatico”, sviluppato e difeso dalla Repubblica di Venezia fino alla fine del XVIII secolo.

Il periodo compreso tra il XVI e il XIX secolo – cui la mostra è dedicata – corrisponde a una
fase di profonde trasformazioni che hanno plasmato l’assetto politico, economico e culturale dell’area adriatica, caratterizzata da intensi scambi ma anche da conflitti. In questi secoli il Mare Adriatico viene rappresentato in una vasta gamma di carte nautiche: dalle mappe in cui è parte del Mediterraneo nel suo insieme, alle corografie incentrate su porzioni delle coste, fino alle carte che gli dedicano l’intero spazio rappresentato.

A partire dal XVIII secolo, le carte nautiche diventano progressivamente più dettagliate, con
particolare attenzione a porti, golfi e stretti lungo le coste adriatiche. Dall’inizio del XIX
secolo, inoltre, molte mappe sono realizzate tramite rilievi idrografici moderni, superando
i metodi tradizionali basati sulla navigazione piana e stimata e sull’intreccio delle linee
direzionali delle rose dei venti: un passaggio decisivo verso la cartografia contemporanea.

In occasione dell’inaugurazione sarà presentato anche il 23° numero della collana
“Documenti del Museo”, catalogo ufficiale della mostra, che raccoglie i contributi di
Maurizio Oliva, Presidente dell’Associazione Almagià, e di Vito De Pinto, offrendo un
approfondimento scientifico e storico sul progetto espositivo e sulle carte in mostra.

L’Associazione “Roberto Almagià” ringrazia per il fondamentale supporto organizzativo e
scientifico la cav. Franca Maria Tegliucci, Segretario dell’Associazione, e gli studiosi che
hanno contribuito al progetto: prof.ssa Simonetta Conti, prof. Vito De Pinto, dott.
Roberto Borri, dott. Alex Smitt e Sergio Trippini.

La mostra sarà visibile fino all’11 gennaio secondo gli orari del museo, dal lunedì al
venerdì dalle 9:30 alle 18:30, sabato, domenica e festivi dalle 9:30 alle 13:30, e secondo le
modalità di accesso al museo, biglietto di ingresso intero: 5 euro, ridotto: 3 euro. La
prenotazione è necessaria solo per i gruppi superiori a 10 visitatori.



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