di Redazione

Bingo, tutte le varianti della "tombola moderna"
Tutti quanti hanno giocato almeno una volta alla tombola, ma in pochi conoscono invece il bingo, altro gioco ad estrazione che solo di recente ha iniziato a spopolare in Europa. Il bingo deriva di fatto dal beano che si praticava in Georgia già un centinaio di anni fa e che è stato portato in America da un giocattolaio di New York, che ne favorì la diffusione su larga scala. In Italia ha visto la luce nel lontano 1999, ma nonostante la forte tradizione della tombola anche il bingo ha riscosso un certo seguito nello Stivale. I due giochi sono molto simili: entrambi si basano su un tabellone di 90 numeri, di cui 15 sono posti in maniera più o meno casuale nelle singole cartelle.

In Italia il bingo è monitorato dai Monopoli di Stato ed è soggetto a continui controlli fiscali, al punto che le palline numerate per le estrazioni devono essere sostituite dopo alcune migliaia di partite. I premi sono simili a quelli della tombola. Lo stesso termine “bingo” identifica il premio finale, ottenibile marcando per intero una cartella, esattamente come nella tombola. A differenza di quest’ultima, non sono contemplati ambo, terno e quaterna. Piuttosto il bingo può conoscere varie entità a seconda del momento della partita in cui viene eseguito. Tutto dipende dal numero di estrazioni completate prima di quella vincente. Sulla carta, esistono 3 versioni del gioco: il bingo americano, il bingo inglese e nel bingo italiano.

Il bingo a stelle e strisce prevede l’utilizzo di soli 75 numeri, mentre le cartelle ne contengono 24 e recano su alcune caselle le lettere “b”, “i”, “n”, “g” e “o” che compongono la parola “bingo”. In questa variante è possibile ottenere premi anche con combinazioni più particolari, marcando ad esempio i numeri che sono disposti in modo tale da formare una figura geometrica. Il bingo inglese consta invece di 3 round: nel primo vince chi copre una fila di numeri per intero, nel secondo bisogna completare 2 file e nel terzo tutta la cartella, così da conquistare oltre il 50% del montepremi messo a disposizione. Infine, il bingo italiano permette di guadagnare il 7% dell’incasso con una sola fila di numeri e addirittura il 93% marcando una cartella intera.


Rispetto alla tombola, destinata perlopiù al contesto familiare, il bingo è pensato per coinvolgere sale piene zeppe di giocatori. Non esistono vere e proprie regole, in quanto viene richiesto solo di seguire le estrazioni. In caso di ex aequo, i premi vengono equamente divisi tra gli aventi diritto. Da quando ci sono anche le sale bingo online, che non introducono certo differenze nello svolgimento del gioco, paradossalmente i locali dal vivo stanno ottenendo molto meno successo. Viene così a delinearsi una nuova differenza con la tombola, che viene molto di più giocata in presenza, prevalentemente durante le festività.

Anche se le sale sul territorio sono in netta diminuzione, i giocatori che amano divertirsi di persona non mancano. In questi anni anche i media italiani hanno descritto gli avventori e gli scenari tipici delle sale da bingo. Nonostante sia poco più che ventennale, la tradizione nostrana del bingo è piuttosto sentita. Ormai si può parlare senza pericolo di smentita di un vero fenomeno di costume. Il tutto sta nel capire se in futuro il gioco sopravviverà solo online e, soprattutto, se se ne svilupperanno ulteriori varianti.
 


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