di Marianna Colasanto

Bari, presentata ''Gamma Knife'': una nuova frontiera per la lotta ai tumori cerebrali
BARI – Per i pazienti pugliesi affetti da gravi patologie craniche il 24 febbraio potrebbe rivelarsi un giorno molto importante. E’ stata infatti attivata nell’Anthea Hospital di Bari, la Leskell Gamma Knife Perfection o più semplicemente Gamma Knife (bisturi a raggi gamma): un macchinario che consente di trattare le lesioni cerebrali in una sola seduta senza intervenire chirurgicamente e senza intaccare i tessuti sani vicini alle parti malate. 

Questo impianto di radiochirurgia stereotassica (nell’immagine), fra i più avanzati al mondo, è mirato a curare i tumori inoperabili. Il macchinario, accreditato al Servizio Sanitario Nazionale, è il secondo in tutto il Sud dopo quello di Catania.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Gamma Knife è stato presentato sabato 24 febbraio presso la sede dell’Anthea di via Camillo Rosalba, alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del sindaco di Bari Antonio Decaro, del presidente e fondatore GVM Care & Research, Ettore Sansavini e del vice presidente, Giuseppe Speziale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Con il consenso di tutto il Consiglio Regionale è stato possibile attivare un conto dedicato per sbloccare la tariffazione di questa apparecchiatura – afferma Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia con delega alla Sanità - adesso la macchina potrà essere utilizzata per tutti i pazienti che ne avessero bisogno, senza costringerli a lunghi viaggi per recarsi nei luoghi dove è presente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel corso della giornata inaugurale abbiamo avuto modo di vedere una simulazione del suo funzionamento. Sono due le sale adibite per il trattamento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nella prima, con le pareti affrescate da un paesaggio fantastico e dove spicca una torre di color giallo, si trova il macchinario: un grande igloo bianco corredato da un lettino con un apposito casco, detto stereotassico, dove il paziente appoggia la testa. L’impianto è simile a quello per effettuare le Tac. Nella seconda sala c’è un vetro che separa i due ambienti attraverso il quale il neurochirurgo agisce mediante monitor per l’irradiazione del singolo raggio gamma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Un tumore aggredito chirurgicamente va aggredito in posizioni molto rischiose, mentre invece questo fascio di radiazione è talmente preciso che va a colpire solo il punto malato e la dose di radiazioni che coinvolge i tessuti sani ètrascurabile – afferma Sanseverini -. Le prime macchine non erano così meticolose e anche la stessa radioterapia utilizzata per la cura di queste patologie non agisce in modo così puntuale, con il rischio di poter distrugger i tessuti vicini, creando così un danno ulteriore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il trattamento Gamma Knife si esegue in una singola seduta e la degenza, salvo diverse indicazioni mediche, richiede solo due notti. La procedura, che dura dai 30 ai 90 minuti, non necessita né di anestesia generale né d’incisione, pertanto non comporta i consueti rischi del trauma provocato dall’attraversamento di tessuti sani (emorragia, infezione) tipici della chirurgia tradizionale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’efficacia di questo trattamento si aggira intorno all’80-90% e oltre e dipende principalmente dalla patologia: l’effetto desiderato può essere raggiunto anche in 1-2 mesi per le metastasi; in caso di nevralgie anche durante la seduta stessa; mentre necessita di 2-3 anni per tumori benigni e per le lesioni vascolari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La Gamma Knife non sostituisce la chirurgia convenzionale, ma l’affianca e la completa, agendo dove questa risulti controindicata. Il suo utilizzo è sostanzialmente rivolto ad “aggredire” tumori e malformazioni intracraniche inferiori ai 3 centimetri, quindi a trattare residui di lesioni non totalmente asportate dal neurochirurgo o recidive della malattia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Congedandoci non possiamo fare a meno di notare, su una delle pareti della clinica questa frase: “L'uomo passa la prima metà della sua vita a rovinarsi la salute e la seconda metà alla ricerca di guarire”. Il monito di Leonardo Da Vinci ci fa riflettere sull’importanza della salute e del prendercene cura tutti i giorni.


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