di Redazione

6 segreti di Roma tra mostri, cimiteri e roseti

Il comune di Roma, con i suoi 1287 km quadrati, è il più esteso di tutta Italia e da solo rappresenta ben lo 0.4% di tutto il territorio nazionale. Per quanto questi numeri, a primo impatto, possano sembrare sterili, in realtà ci dicono molto sulla quantità di cose da vedere a Roma senza dover mai cambiare città, ma al massimo muovendosi con i mezzi o con l’auto.

Il comune di Roma è così grande da essere quasi il doppio di un altro tra i comuni più grandi d’Italia, tutti tra i 500 e i 600 chilometri quadrati di estensione. Nonostante questo Roma tende a essere sempre ricordata per le solite e bellissime attrazioni: Colosseo, Vaticano, Pantheon, Fontana di Trevi… dai che le conoscete anche voi!

Quante altre cose ci sono, però, in quel vasto territorio, che meritano di essere conosciute? Se togliamo da quella cifra le periferie e le zone prettamente residenziali, rimangono comunque abbastanza luoghi interessanti per riempire un libro o un centinaio di articoli.

Iniziamo allora a scoprire insieme quali sono le cose da non perdersi in quel di Roma, andando a citare posti poco conosciuti e scorci da esplorare macchina fotografica alla mano. Prima, però, depositiamo le valigie in un deposito bagagli di Roma in base alle nostre necessità e armiamoci di biglietti giornalieri per la metropolitana e scarpe comode: ne avremo bisogno.

Il chiostro di San Cosimato

Siamo a Trastevere, in Piazza San Cosimato, e qui c’è il Chiostro di San Cosimato. Alle spalle del parco giochi presente nella piazza, infatti, c’è un portone che dà accesso a un giardino di piccole dimensioni che però è direttamente collegato con due chiostri, entrambi parte della struttura dell’ospedale Regina Margherita.

Parliamo di luoghi ad accesso libero che però emanano storia da ogni poro… e da ogni mattone! Luoghi perfetti per rilassarsi un attimo durante le uggiose giornate autunnali. 

Il panorama di Piazzale Socrate

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Stanchi dei soliti panorami? Non ne potete più di scattare foto dal belvedere del Pincio? Perfetto: andate verso il quartiere Balduina e cercate di raggiungere Piazzale Socrate. 

Questo piazzale è sostanzialmente una rotonda sulla cima di una collina, con una visuale privilegiata su parte di Roma, e nei giorni di bel tempo può trasformarsi nel luogo perfetto per scattare qualche foto, con il panorama che guarda tanto sul quartiere Prati quanto sul Vaticano, e con vista perfino sul cupolone.

Una visita al Roseto Comunale

Il 21 aprile, l’estate e il mese di ottobre sono momenti perfetti per visitare uno dei segreti di Roma: il roseto comunale. Posizionato sul colle Aventino, a poca distanza dal Circo Massimo e dal bellissimo Giardino degli Aranci, c’è un parco dedicato ai fiori.

Questo luogo è stato dedicato alla celebrazione della natura fin dall’antichità: durante il III secolo a.C., infatti, qui sorgeva un tempio dedicato alla Dea Flora, che diventava sede di grandi festeggiamenti durante il mese di Aprile.

Ad oggi il roseto ospita oltre 110 specie diverse di rose, con una varietà impressionante che copre tutto il mondo. Tra le più incredibili dobbiamo citare la Chinensis Mutabilis, il cui colore dei petali muta con il passare dei giorni.

Il cimitero Acattolico

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Vicino alla Piramide di Caio Cestio, nei pressi dell’omonima fermata della metropolitana, c’è un piccolo cimitero noto anche come cimitero degli inglesi.


Questo cimitero ha una storia molto particolare: all’inizio del 1700 il clero impediva la sepoltura di persone non appartenenti alla chiesa cattolica all’interno delle chiese o nelle terre consacrate.

Per contrastare questa norma i protestanti che abitavano a Roma, insieme a tantissime persone di altra fede, approfittarono di una terra data in concessione a loro conoscenti per creare un vero e proprio cimitero dedicato a chi veniva giudicato ostile dalla religione cattolica.

Come accade per il cimitero del Verano, poi, anche qui sono sepolti diversi personaggi illustri della storia mondiale: dal poeta inglese John Keats (che per qualche anno ha vissuto a fianco della scalinata di Trinità dei Monti) al politico italiano Antonio Gramsci, o ancora il romanziere Andrea Camilleri. 

Il cimitero si può visitare in maniera gratuita tutti i giorni dalle 9 alle 17, altro motivo per cui è bene non lasciarselo scappare.

La chiesa Ortodossa di Santa Caterina Martire

Rimaniamo in tema religioni per parlare di una bellissima chiesa poco considerata dal normale turismo romano: quella di Santa Caterina Madre.

Parliamo di una chiesa eretta durante i primi anni duemila, che però rappresenta uno dei più importanti luoghi di culto per la fede ortodossa nella capitale.

La chiesa si trova all’interno di Villa Abamelek, in corrispondenza della residenza dell’ambasciatore russo. La chiesa è riconoscibile anche da lontano, complice il tetto color verde acqua e l’architettura neo-bizantina che risulta quasi straniante per gli standard romani.

I mostri di Palazzo Zuccari

Nelle immediate vicinanze di Piazza di Spagna, in Via Gregoriana, c’è Palazzo Zuccari. Per quanto non sia il più noto dei palazzi della città, esso può nascondere gradite sorprese agli amanti dell’architettura e della fotografia.

Perché mai, vi chiederete voi? La risposta è semplice: il palazzo è stato costruito seguendo le idee di Federico Zuccari, che voleva incutere timore a chiunque si fosse presentato davanti e sbalordire, al contempo, gli eventuali ospiti. Il portone e le finestre a esso adiacenti sono adornate con giganteschi volti mostruosi, in maniera non troppo diversa da quelle al Parco dei Mostri di Bomarzo.

Il quartiere Coppedè

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Nelle vicinanze di Corso Trieste c’è una piccola zona unica all’interno del panorama romano, in cui c’è stata un’evidente volontà di stupire i passanti, grazie a un miscuglio quasi caotico di stili architettonici.

Dalle vie circostanti di Piazza Mincio, infatti, è possibile osservare i villini delle fate, il palazzo del ragno e i palazzi degli ambasciatori: tutti edifici (parte di un più grande complesso) progettati dall’architetto Gino Coppedè con uno stile architettonico variegato.

Tra le altre cose, nella stessa zona è presente la Fontana delle Rane, probabilmente conosciuta dagli appassionati di musica per essere stata il luogo dove (forse) i Beatles hanno fatto il bagno dopo una serata al Piper diversi decenni fa.



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