di Alessandra Anaclerio

Il mistero dell'ipnosi: cosa c'è di vero? Risponde uno psicologo ''alternativo''
BARI - Voi credete nell’ipnosi? Questa tecnica, messa in pratica da alcuni psicologi per far fronte ai disturbi mentali dei loro pazienti, ma anche utilizzata negli show televisivi per sorprendere gli increduli spettattori, rimane ancora avvolta nel mistero. Ne abbiamo parlato con Roberto Poggiolini, psicologo barese che, appunto, utilizza spesso l’ipnosi per “far ricordare” chi si stende sul lettino del suo studio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dottore, cos'è l'ipnosi?

L'ipnosi altro non è che uno stato alterato di coscienza, un rilassamento di fondo che serve a distrarre la mente. Quando sei in un posto ma la tua mente è da un'altra parte, quella è ipnosi. L'ipnosi è una psicoterapia che viene utilizzata quando si vuole raggiungere un cambiamento. Si mettono una serie di “input” come racconti, immagini, simboli o metafore. Lo scopo è quello di distrarre la parte logica del cervello.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quando si utilizza?

Si ricorre all'ipnosi nel momento in cui alcuni avvenimenti vissuti e dimenticati lasciano disturbi nella vita di una persona, nella propria psiche, tanto da far assumere comportamenti inspiegabili. Il terapeuta tramite l'ipnosi fará riemergere nella mente del paziente i ricordi "cattivi", al fine di rielaborarli e affrontarli. Un esempio: io pratico l’ipnosi nei confronti dei soggetti che hanno paura di rimanere da soli, magari perché da piccoli sono stati abbandonati dai genitori

C'è da dire però che la maggior parte degli psicologi non fa uso di questa tecnica: viene reputata come “non scientifica”...

Chi non crede nei benefici dell'ipnosi è solo chi non l'ha mai testata su sé stesso o, nel caso dei miei colleghi, chi non ha mai seguito un piccolo corso. Pensiamo che è stata effettuata anche un’operazione chirurgica sostituendo l'anestesia con l'ipnosi. Anche gli egizi utilizzavano l'ipnosi per non far sentire il dolore. Io ad esempio ho lavorato sul dolore con mia moglie, durante le sei ore di contrazioni pre-parto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Reagiamo tutti allo stesso modo?


No. Ci sono persone che più facilmente raggiungono uno stato di rilassamento, anche in pochi minuti, e altre invece che ci arrivano solo dopo tanto lavoro. Questo dipende da quanto le persone riescono a “ragionare” con l’emisfero destro del cervello, quello legato alle emozioni. Alcuni tendono a usare solo la parte sinistra del cervello e quindi hanno più difficoltà a raggiungere uno stato di tranquillità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Abbiamo letto e scritto di persone che affermavano di essere state derubate dopo essere state ipnotizzate. E' possibile?

Ci sono soggetti particolarmente sensibili che con davvero poco, come un piccolo gesto, entrano in uno stato di confusione. Esistono delle tecniche dirette di ipnosi, ma queste vanno a buon fine solo se la persona è d'accordo nel farsi ipnotizzare. Nel caso di questi furti, io più che di ipnosi parlerei di "soggiogazione".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Invece il "guardami, guardami..quando te lo dico io" di Giucas Casella…cos’è?

Quella piuttosto è un ipnosi da palcoscenico, che si basa sulla tensione emotiva, sull'autosuggestione. Non a caso è capitato che qualcuno che si è sottoposto alla sua ipnosi e, ad esempio, nel momento in cui doveva tener le mani incrociate, come se fossero incollate, le ha staccate. Questo perchè lo spettacolo di Giucas Casella ha una buona riuscita se le persone che si sottopongono sono propense, vogliono essere ipnotizzate, ci credono. Non ha nulla a che vedere con la terapia con ipnosi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E se adesso le chiedessi di ipnotizzarmi?

Devi sempre avere un buon motivo per decidere di sottoporti all'ipnosi. Però chiudi gli occhi. Adesso noterai che la tua capacità di immaginare si amplifica. Pensa alla tua ultima vacanza. Stai recuperando le immagini di quel posto? Ecco. Tu per cinque minuti sei li, sei lontana dal realtà attuale. Questa è la sensazione che proveresti se io ti ipnotizzassi.


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  • Gianluca - Un articolo interessante su un argomento affascinante!


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