di Salvatore Schirone

I cani? A Bari possono entrare in uffici e negozi, ma nessuno lo sa
BARI – La legge c’è, ma in pochi la conoscono. E la confusione regna sovrana. Stiamo parlando di cani, e della normativa comunale che permette al miglior amico dell’uomo di entrare in uffici pubblici, giardini e negozi.   
 
Il "Regolamento di tutela dei diritti degli animali" deliberato dal consiglio comunale di Bari il 13 dicembre 2012 parla chiaro: 57 fitti articoli che non lasciano molto margine a dubbi interpretativi. L'articolo 26, comma 2, afferma: “Nei locali aperti al pubblico e nei pubblici uffici i cani accompagnati dal padrone o dal detentore hanno libero accesso salvo diversa prescrizione dei responsabili della struttura”. 
 
Quindi se chi gestisce un negozio o un ufficio non vuole cani all’interno del proprio locale lo deve scrivere a chiare lettere su un cartello posto fuori, all’entrata. Se non provvede, non può impedire l’accesso agli animali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Il problema è che non tutti sono a conoscenza di questa norma. L'episodio più emblematico è capitato a Fabio, quando lo scorso 24 febbraio si è recato al seggio elettorale per esercitare il suo diritto/dovere di cittadino. Con lui l'inseparabile bassotto, Poldo. A fermarlo sulla soglia è stato un militare della Guardia di Finanza. Inutili le rimostranze di Fabio, che si appellava alla normativa e mostrava il suo cagnolino regolarmente al guinzaglio. «Il cane non può entrare perché potrebbe dare fastidio ad altri cittadini», è stata la sentenza inappellabile del militare. Fabio per protesta ha rinunciato al voto ed è andato via, sotto lo sguardo basito dei presenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Anche per i giardini pubblici vige la stessa normativa (art. 24) e purtroppo la medesima confusione. Nei primi due mesi dell'anno, nei giardini del Parco di Largo 2 giugno, i vigili urbani continuavano a interdire l'accesso ai cani. Gennaro racconta: «Solo recentemente abbiamo visto i nuovi cartelli. A febbraio un mio amico si è beccato persino una multa». La cosa strana è che i nuovi cartelli sono stati affissi accanto ai vecchi, in netta contraddizione gli uni con gli altri: il nuovo fa divieto di introdurre cani "senza" guinzaglio, il vecchio continua a farne esplicito divieto "malgrado" il guinzaglio (vedi galleria fotografica)


E sono da considerarsi luoghi pubblici anche gli esercizi commerciali. Ma a Bari sono ben pochi i locali che lasciano entrare i fedeli amici a quattro zampe. Tanto che la sezione locale dell'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali, ha recentemente lanciato la campagna di sensibilizzazione "Io qui posso entrare", invitando gli esercenti "animal friendly" a mostrare un apposito logo all'entrata (vedi foto)
 
È nato anche un gruppo Facebook dall'inequivocabile nome, "Negozi di Bari che accettano animali". Su di esso appaiono la lista dei negozi virtuosi e la lista nera di quelli che rifiutano i cani e che, contrariamente alla normativa, non espongono nemmeno il logo di avviso. 

Insomma conviene informarsi per evitare la "guerra": i padroni dei cani sono pronti a tutto per far valere i propri diritti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Il gruppo Facebook: www.facebook.com/groups/enpabari/


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Adesivo dell'Enpa esposto sulla porta di un locale pubblico
Un bar espone "correttamente" il divieto
Fabio e il suo bassotto Poldo
Quale dei due cartelli consideriamo?
Il vecchi cartello vieta l'accesso ai cani
Il nuovo cartello vieta solo se non al guinzaglio



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