di Francesco Sblendorio - foto Fabio Voglioso

Bari, orme di dinosauro rinvenute sulla costa di Santo Spirito: «In una si distinguono le dita»
BARI – Cinque orme impresse nella roccia probabilmente appartenute a degli anchilosauri, animali corazzati che vissero a Bari 100 milioni di anni fa. È l’importante scoperta fatta a Santo Spirito, rione del capoluogo pugliese, dove a due passi dal mare sono state rinvenute delle impronte di dinosauro risalenti al periodo Cretaceo inferiore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Accompagnati dall'88enne geologo Vincenzo Colonna, colui che ci ha segnalato il ritrovamento, siamo così andati  a visitare il sito preistorico, posto sul tratto di costa a sud del porto compreso tra l’ex ristorante La Barcaccia e il lido Il Titolo. (Vedi foto galleria)

Scendiamo quindi sul litorale utilizzando delle scalette e notiamo subito sulla sinistra, impressi sulla bianca scogliera, due fossi che ricalcano la forma di una zampa. Sono le prime e più evidenti orme di dinosauro. In una sono addirittura visibili quelle che paiono le impronte di dita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A pochi metri di distanza scorgiamo un’ulteriore impronta, meno definita delle precedenti, mentre spostandoci un po’ più a sud, ecco altre due tracce. Una risulta più tondeggiante, ma anche l’altra è facilmente riconducibile al passaggio di un grosso animale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Non è un caso che a distanza di milioni di anni siano sopravvissuti questi segni - ci spiega Colonna  -. Nel Cretaceo inferiore questa era infatti un’area lagunare: il fondale era basso e costituito da frammenti calcarei. I rettili dell’epoca venivano a cercarvi il cibo e ovviamente lasciavano le proprie orme su queste fragili distese di detriti. Poi con il tempo il suolo si compattò andando a costituire le solide rocce, sulle quali però erano rimaste “stampate” le impronte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


In effetti è raro rinvenire reperti fossili del genere. A Bari ne è stato trovato qualcuno nel Porto e sulla costa di San Giorgio e Torre a Mare e in numero maggiore a Lama Balice.

«Questi di Santo Spirito - ipotizza Rafael La Perna, docente di Paleontologia presso il dipartimento di Scienze della terra e geoambientali dell'Università di Bari - potrebbero appartenere a dinosauri terrestri ed erbivori quadrupedi, forse del gruppo degli anchilosauri, lunghi poco più di un metro e molto diffusi nel Cretaceo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’esperto conferma quindi l’origine “animalesca” delle fosse. «I segni nel corso dei millenni sono stati modificati a causa dell'erosione marina e dell'alterazione superficiale - avverte La Perna -, tuttavia con ogni probabilità si tratta di tracce lasciate dai dinosauri. Dico questo perché in tutte e cinque è ben visibile un “bordo di espulsione”. Quando l’animale poggiava la zampa sui detriti e poi la sollevava, rialzava infatti una certa quantità di sedimenti che andavano a posarsi sul bordo dell’impronta lasciata. Ciò dimostra che queste non sono semplici buche nella roccia calcarea. Tra l’altro in una di esse vi si vedono i segni di antichissime dita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Francesco Sblendorio
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  • francesco quarto - Che scoop, complimenti a chi ha scoperto le orme e a chi ha diffuso la notizia! credo di ricordare di aver visto qualcosa di simile proprio l'ano scorso a Ortisei (bz) o in una località vicina ...
  • Marco Petruzzelli - Il sito con le orme del titolo di Palese è stato scoperto nel 2012 dal dottor Francesco Stallone naturalista di Palo del colle. E pubblicate da me in ed iversi articoli di settore e anche blog online. Prego cortesemente correzioni grazie.
  • BARINEDITA - @marco petruzzelli. Non c'è nulla da correggere, noi non abbiamo scritto che il sito è stato scoperto oggi, ma che a segnalarci della sua esistenza è stato il geologo Vincenzo Colonna che ci ha anche accompagnato a vederlo. Cordiali saluti.


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