Pantera nera a Bari, l'esperto: «È nata in cattività, il suo comportamento è imprevedibile»
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venerdì 19 febbraio 2021
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di Gianmarco Di Carlo
Era il 15 Gennaio 2020 quando, a San Severo, un uomo segnalò di aver visto un grosso felino, probabilmente scappato dall’abitazione di un privato (si presume la villa di un “boss”). Da allora, dopo aver vagato per mesi nelle campagne del foggiano, il mammifero è sceso sino in terra di Bari dove è stato avvistato nei paesi a sud-est del capoluogo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Innanzitutto, di che specie animale parliamo?
Con il termine “pantera nera” si indicano comunemente leopardi, giaguari e puma che presentano una variante melanica del mantello che assume così un colore nero intenso. Nel caso dell’esemplare “barese”, si potrebbe trattare di un leopardo, ma non è possibile sbilanciarsi visto che le immagini sinora pubblicate non sono chiarissime. In generale parliamo di grossi mammiferi carnivori dal carattere solitario tipici delle foreste tropicali. Tendono a vivere su grossi e alti alberi che utilizzano sia come rifugio che come posto da cui avvistare meglio le prede.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La pantera che si aggira in Puglia sembrerebbe nata però in cattività: può confermarcelo?
Sì, lo testimoniano alcune foto di asinelli e pecore da lei sbranati. Le lesioni inflitte attestano infatti che si è in presenza di un animale “goffo”, non abituato a cacciare. Solitamente le pantere selvatiche uccidono la preda strangolandola e mordendola sul collo, per poi portarla nella propria tana per mangiarla in tutta tranquillità. Questa invece le ha dilaniate solo sulla parte posteriore, lasciandole tra l’altro per terra e non finite.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nonostante la sua poca attitudine a muoversi all’aperto sinora è riuscita a non farsi sorprendere. Di fatto non si è mai stati vicini alla sua cattura: per quale motivo?
Usualmente questi grandi felini tendono a cacciare di notte per mimetizzarsi con l’ambiente oscuro, per poi nascondersi e riposarsi durante il giorno. Potrebbe essere questo, insieme alla loro estrema agilità, uno dei motivi per cui le ricerche dei veterinari dello Zoo Safari di Fasano e dei Carabinieri forestali sono state per ora infruttuose.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma questo felino è pericoloso per l’uomo?
Le persone non rientrano nella dieta delle pantere: se attaccano è solo per difendersi. Tuttavia in questo caso le variabili sono tante: si tratta di una bestia di decine di chili che vaga alla ricerca di cibo e di un habitat ideale. In più è stata cresciuta in cattività: non sappiamo quindi come è stata istruita e se era abituata o meno al contatto con l’uomo. Tutti fattori che la rendono altamente imprevedibile e quindi pericolosa. Direi che in questi giorni è meglio evitare di andare in zone abbandonate e di campagna, soprattutto dopo il tramonto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel caso in cui ce la dovessimo ritrovare davanti come dovremmo agire?
Alcune raccomandazioni potrebbero essere quelle di mantenere calma e sangue freddo e di non gridare o correre perché potrebbe spaventarsi e attaccare. Bisognerebbe magari indietreggiare lentamente senza mai voltarle le spalle, per cercare un riparo o un posto sicuro in cui rifugiarsi. Se poi si è in auto consiglio vivamente di evitare assolutamente il suo contatto, di non inseguirla e di avvisare le autorità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E le autorità a quel punto come potrebbero catturarla?
La si potrebbe attirare con delle carcasse di animali per poi condurla all’interno di una robusta gabbia. Non le si deve fare però del male: lo scopo deve essere quello di portarla in un habitat a lei più congeniale, così da salvarla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Foto di Manfred Werner (non riferita al felino oggetto dell'articolo)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Gianmarco Di Carlo
Gianmarco Di Carlo
I commenti
- Vitopetrara - Gli asinelli furono attaccati qualche anno fa da lupi