di Maria Bruno

Medici obiettori: a Bari fenomeno diffuso, «ma la prestazione va assicurata»
BARI - L’obiezione di coscienza dei medici, regolata dalla legge italiana solo per i casi di interruzione volontaria di gravidanza e affidata, per tutto il resto, all’etica e al codice deontologico, altro non è che il diritto del medico di rifiutare di offrire una qualunque prestazione, quando questa contrasta con particolari convinzioni ideologiche, religiose e morali. Ma cosa dovrebbe fare un paziente quando il medico a cui si rivolge è un obiettore di coscienza?

Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei Medici di Bari, spiega: «Ci sono due diritti di eguale importanza: quello del paziente di ricevere la prestazione e quello del medico (dichiaratosi obiettore presso l'Ordine) di rifiutarla. Il medico obiettore però ha l’obbligo di non lasciare solo il paziente e deve indicare l’ente o il professionista che può fornire il servizio di cui necessita. Se ciò non accade, il paziente ha tutto il diritto di segnalare il caso presso l’Ordine che provvede, infliggendo le dovute sanzioni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le situazioni che più spesso portano a galla problemi legati all’obiezione di coscienza sono la prescrizione della pillola del giorno dopo (un metodo contraccettivo d’emergenza) e l’interruzione volontaria di gravidanza sia farmacologica che chirurgica. A Bari cosa può fare una donna che necessita di queste prestazioni?

Il luogo più indicato, se il soggetto in questione è una minorenne o una paziente che ha bisogno di un servizio mirato, è solitamente il consultorio familiare dove il medico di turno può prescrivere la pillola o firmare la certificazione per l’aborto, che però può essere effettuato esclusivamente in una struttura ospedaliera. Se il medico è un obiettore, ha il dovere di indicare la struttura che può provvedere alla risoluzione del problema.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«A Bari sono cinque i medici che operano nei consultori e solo uno di essi è obiettore: anche quando la paziente si reca nella struttura in cui è presente l’obiettore non viene mai lasciata sola e le viene offerta assistenza psicologica - puntualizza un’ostetrica del consultorio di Carbonara -. Diversa è la situazione in alcuni ospedali: per esempio, al Di Venere nessun ginecologo pratica l’aborto, mentre al Policlinico ci sono solo due "non obiettori"».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In una situazione del genere per alcune pazienti ricevere una prestazione in un momento tanto delicato (come può essere una gravidanza indesiderata) rischia di diventare una vera e propria odissea.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il problema è semplicemente organizzativo - rassicura però Anelli - si può effettuare qualche spostamento, ma a nessuno vengono negati sostegno e cure. A Bari ogni paziente può trovare il luogo più adatto alle proprie esigenze e i medici hanno il dovere di assicurare che sia sempre così».


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  • Alessia - Bello l'articolo, per č impreciso su una cosa (fondamentale): se un medico si rifiuta di prescrivere la pillola del giorno dopo va DENUNCIATO! č come se un farmaciste rifiutasse di vendere un profilattico!sono entrambi contraccettivi! non facciamo confusione,please!


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