Tutor in autostrada: tra ignoranza, leggende e disfunzioni
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lunedì 5 novembre 2012
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di Giovanni Di Nunno
A differenza del comune autovelox (la telecamera che rileva la velocità istantanea di un veicolo in transito), che può essere facilmente "raggirato" rallentando repentinamente prima che venga scattata la foto, il tutor calcola la velocità media tra due o più punti posti a circa 15 chilometri di distanza tra loro. Il dato è calcolato da sensori posti sotto il manto stradale e viene associato alla targa del veicolo registrata da una videocamera posta sul ponte di rilevazione. Uno strumento praticamente perfetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il Sicve è considerato uno degli strumenti più innovativi e più utili per la prevenzione di incidenti stradali: secondo i dati della Polstrada il tasso di incidenti mortali nelle zone in cui è attivo si è ridotto del 75%.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma fin da subito, come da italica abitudine, si è cercato un modo per "fregare" il tutor. I soliti “bene informati” hanno iniziato a diffondere su internet notizie sulle presunte falle del sistema. E sono nate una serie di "leggende metropolitane" sull’argomento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La prima: passando sulla corsia d’emergenza il tutor non registrerebbe la velocità e la targa. Un’altra: attraversando la barriera del tutor a velocità inferiore a 130 Km/h la videocamera e i sensori non entrerebbero in funzione. Altri escamotage semiseri: spegnere di notte le luci della targa e viaggiare con il portellone posteriore aperto (ovviamente quest’ultimo praticabile solo nel caso in cui una macchina abbia la targa attaccata al portellone). Tutti assicurano che il proprio metodo funziona, affermando che da quando è stato introdotto il tutor non si è mai ricevuta una multa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In realtà, come ci spiega Domenico Brunazzi, il presidente dell’Associazione regionale automobilisti (A.R.A.) di Puglia, «questi trucchi non servono a niente. Le telecamere sono sistemate in modo da rilevare le targhe degli autoveicoli anche sulla corsia d’emergenza e i sensori rilevano anche la velocità inferiore a 130km/h: quindi è inutile e pericoloso rallentare di colpo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L'unico modo per non essere beccati dal tutor è avere fortuna. «Il sistema di rilevazione -spiega infatti Brunazzi - è acceso solo quattro o cinque ore al giorno e neanche tutti i giorni: il tutor punisce a campione e non in maniera assoluta». Anche la polizia stradale ribadisce: «Se i tutor sono accesi la multa è matematica. Se alcuni automobilisti si sono salvati è solo perchè quando hanno commesso l'infrazione i sicve erano spenti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sul perchè i tutor non siano sempre accesi, nessuno pero' è in grado di dare una risposta certa. Forse, ipotizziamo, il numero delle contravvenzioni diventerebbe troppo alto con il rischio di far diventare questo mezzo di rilevazione decisamente impopolare tra i cittadini. Anche perchè il tutor non è stato ancora ben "digerito" in Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’Ara comunica infatti che sono numerosi i ricorsi vinti contro le multe da tutor. Si sta creando un vero e proprio filone giurisprudenziale volto a sancire l’illegittimità di questo tipo di contravvenzioni. In particolare la strategia difensiva utilizzata dai legali delle associazioni dei consumatori verte sull’imprecisione della prova documentale: non sarebbero certi il luogo, l’ora e l'entità dell'infrazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Si può contestare un eccesso di velocità se l’infrazione è certa e non se è ricavata da un calcolo aritmetico quale è la media delle rilevazioni fatte dal tutor - sottolinea uno degli avvocati dell'associazione -. Tutto ciò è giuridicamente illegittimo e la maggior parte dei giudici di pace ci sta dando ragione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Giovanni Di Nunno
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