di Elisabetta Tota

Pilotare un aereo? «Servono 120mila euro, senza garanzie d'assunzione»
BARI - «Se un giorno dovessi riuscire a diventare pilota di linea, il mio primo pensiero sarà quello di estinguere il mutuo che mio padre ha richiesto per far avverare il mio sogno». Con queste parole, Luca, 20enne allievo pilota di Bari, ci fa comprendere il “segreto” per riuscire a guidare un aereo commerciale: bisogna spendere migliaia e migliaia di euro e la cosa bella è che comunque non si avrà mai alcuna garanzia di essere un giorno assunti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma andiamo con ordine.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per diventare pilota civile bisogna aver compiuto 16 anni ed è necessario iscriversi a una scuola di volo per frequentare prima di tutto un corso teorico. A Bari c’è l’Aeroclub, ubicata presso l’aeroporto di Palese (vedi foto galleria). Successivamente sono necessari dei controlli nei centri aeromedici e un colloquio con lo psicologo. Solo allora, a partire dai 17 anni, è possibile iniziare a frequentare, sempre presso la scuola, il corso pratico. Si tratta di pilotare un aereo, di solito uno piccolo a quattro posti, per un totale di 45 ore di volo, di cui 10 da “solista”, ovvero senza la presenza di un istruttore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il corso comporta una spesa di circa 8mila euro a cui bisogna aggiungere il pagamento dell’iscrizione alla scuola di volo, del corso teorico e dell’esame finale. Totale: 11-12mila euro. E siamo solo all’inizio. Perché una volta sostenuto l’esame, l’aspirante pilota consegue sì il Ppl (Licenza da pilota privato), ma che consente solo di volare “per fatti propri” . «Il Ppl è l’equivalente della patente B per le auto – spiega il 25enne barese Dario, pilota privato -. E’ possibile cioè guidare un velivolo, anche con passeggeri a bordo, ma non è possibile svolgere lavoro aereo, quindi guadagnare. Così come chi ha la patente può guidare una macchina, ma non può fare il tassista».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come trasformare quindi la passione per il volo in un lavoro? «Dopo il Ppl bisogna iniziare un corso che porti al conseguimento del Cpl (Licenza di pilota commerciale) – ci risponde il comandante Cristiano Addante, direttore dell’addestramento presso l’Aeroclub -. Requisito fondamentale per accedere a questo corso però è un’esperienza di volo pari a 150 ore. Dato che al termine del Ppl il pilota avrà accumulato solo 45 ore di volo, è necessario quindi un “riempimento”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il riempimento di cui si parla consiste quindi nell’accumulare 105 ore di volo da sommare alle 45 del Ppl per far sì che l’allievo possa iniziare il corso di pilota commerciale. Le ore di riempimento (sempre da accumulare presso una scuola) sono chiaramente a spese dell’allievo. «La spesa si aggira intorno ai 16mila euro, anche se si può risparmiare se si decide di svolgere la pratica in altri Paesi», afferma Dario. «Io per esempio ho scelto di andare negli Stati Uniti, in California - racconta Cristian, allievo 30enne -. Qui sono riuscito a spendere sui 6mila euro. Aggiungendo le spese di vitto e alloggio si arriva in totale a 10mila euro, comunque meno che in Italia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«In America le spese sono inferiori soprattutto perché è il carburante a costare meno - spiega Addante - e poi le scuole hanno meno costi, visto che la manutenzione degli aerei è più elastica: i velivoli da turismo vengono sottoposti a un solo controllo annuo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Negli Usa è possibile diventare pilota commerciale in circa un anno spendendo in media 30.000 dollari (27.500 euro). Mentre in Italia (dove in un anno si diventa al massimo pilota privato), i tempi si prolungano e le spese aumentano. Dopo il Ppl e il riempimento infatti, per prendere la licenza di pilota commerciale sono necessari due o tre anni e circa altri 31.500 euro: 6.500 euro per il corso teorico, 21mila per quello pratico e 4mila per le tasse d’esame. Quindi facendo due conti: sono 11-12mila euro per diventare pilota privato, più 16mila per il riempimento, più 31.500 per diventare pilota commerciale. Totale: poco meno di 60mila euro. Il doppio rispetto agli Stati Uniti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A questo punto però il pilota avrebbe tutte le carte in regola per entrare a far parte di una compagnia aerea e guadagnare dai 5mila ai 10mila euro al mese, recuperando in poco tempo i soldi investiti finora. Ma il condizionale è assolutamente d’obbligo, visto che per guidare un aeromobile commerciale è necessario un ulteriore passaggio: bisogna infatti conseguire un’abilitazione (il “type rating”) per pilotare l’aereo usato dalla compagnia per cui si vorrebbe lavorare. Ma se un tempo l’abilitazione la pagava sempre la compagnia, oggi invece i piloti si devono sobbarcare altri 25mila euro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Claudio, 26enne pilota privato di Bari chiarisce però che le spese non si esauriscono qui. «Oltre il type rating, le compagnie richiedono 500 ore di esperienza su un aereo di linea comprendenti ore di “line training”, cioè ore di formazione secondo regole e procedure specifiche della compagnia per cui si vorrebbe lavorare - dice il giovane-.  Quindi è necessario un ulteriore investimento di 25-35mila euro, a fronte di uno “rimborso spese” di 400 euro al mese che la compagnia ti assicura».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo quindi arrivati a 110-120mila euro di investimento. A questo punto dopo anni di studio, esami, ore di volo, gavetta e soprattutto dopo aver investito tanti soldi, ci si aspetterebbe l’agognata assunzione. Ma non è così, perché la compagnia non garantisce il posto di lavoro. «La compagnia può benissimo non assumere – sottolinea Claudio -. Ti forma, ma poi può decidere di prendere un altro pilota o non prendere nessuno». E nel frattempo, nella speranza di avere una chiamata, è necessario rinnovare periodicamente le varie abilitazioni conseguite, a un costo medio annuo di 3.500 euro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questa terrificante logica di mercato è ciò che i piloti definiscono “pay to fly” (pagare per volare) e questa realtà appartiene solo all’Europa. In altri continenti la spesa del type rating e del line training è sostenuta dalle compagnie oppure viene detratta dallo stipendio del pilota a cui viene assicurata l’assunzione. «E purtroppo è difficile che qualcosa possa cambiare – afferma il comandante Addante -. E’ tutto un business:  viene sfruttata la passione per il volo di molti ragazzi per fare soldi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



Scritto da

Lascia un commento
  • zak - ecco perchè ho scelto un perfetto simulatore di un Boeing 737 800 un'esperienza vera a sole 50 euro a volo. Con mille euro posso fare anche 25 ore di volo.
  • Alessandro Comin - Logica di mercato e basta! Nulla di terrificante. Hai la passione per il volo? Vola!! Ci vuoi anche vivere (vivere della propria passione è il massimo!)? Guadagnarci 60/120 milaeuro all'anno? Mi sembra terrificante pretendere che ti venga regalato!


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)