I centri antiveleni, utili ma sconosciuti: «Sul web elenchi non aggiornati»
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martedì 5 maggio 2015
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di Mariangela Dicillo
I Cav si trovano presso otto ospedali e Asl della Penisola e sono presenti in Lombardia (a Bergamo, Milano e Pavia), nel Lazio (presso il Policlinico Umberto I e il Policlinico Gemelli di Roma), in Toscana (a Firenze), in Campania (a Napoli) e in Puglia (a Foggia). Al loro interno lavorano medici specializzati e pronti ad agire contro un’intossicazione, anche via telefono, dando consigli a operatori sanitari degli ospedali o a chiunque cittadino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Insomma se il nostro bambino ha ingerito accidentalmente del detersivo, se il nonno ha preso venti pillole anziché una, se durante una scampagnata abbiamo toccato una pianta che ci ha irritato la pelle o una vipera ci ha morso, è al Cav che ci dobbiamo rivolgere. Certo si potrebbe anche andare in pronto soccorso, ma si tratterebbe in molti casi di compiere un (magari lento) passaggio in più, visto che come afferma un infermiere del Cav di Napoli: «Alla fine è lo stesso pronto soccorso che chiama il Centro antiveleni per un consulto, perché neanche loro sanno come agire in determinate situazioni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quindi si può rivelare molto utile avere a disposizione un numero di telefono di un Cav a cui chiamare in caso di bisogno. Peccato però che come spesso avviene nel nostro Paese, ad intenzioni buone non corrispondono azioni efficaci. Si perché contattare un centro antiveleni non è afffato semplice. Vediamo perché.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulla pagina internet del ministero della Salute c'è un elenco con tutti i centri antiveleno, con tanto di indirizzo e numero di telefono. Un elenco però che è facile definire “sballato”. Sono infatti presenti i numeri dei centri di Torino, Padova e Genova ad esempio. Numeri però ai quali nessuno risponde. Il motivo? Quelle strutture non sono più attive. La “notizia” ce la fornisce un infermiere del Cav di Firenze, che poi con nostra garnde sopresa aggiunge: «Le liste che si trovano online non sono assolutamente aggiornate. Per esempio, lo sapevate che voi in Puglia avete un Cav a Foggia?».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Eppure il centro pugliese nell’elenco ufficiale non c’è. Da Firenze ci forniscono il numero di questo centro foggiano-fantasma. Chiamiamo e ci risponde un’infermiera che ci passa la responsabile del Cav, Anna Lepore, che ammette: «Si sappiamo che il nostro numero non è rintracciabile e molta gente non sa nemmeno dell'esistenza del centro e questo è un gravissimo problema. Le persone che ci chiamano sono quelle che già conoscono la nostra esistenza oppure direttamente i pronto soccorso». E poi conclude fiduciosa: «Nei prossimi mesi in ogni caso ci sarà una revisione e un aggiornamento da parte del Ministero degli elenchi online dei Cav, ormai obsoleti». Da Foggia ci dicono che nell’elenco non è inserito nemmeno il Centro anti veleni di Bergamo, invece attivissimo. Un infermiere orobico ci confessa: «Non sapevamo che non fossimo presenti negli elenchi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Insomma c’è molta confusione attorno ai Cav. Anche dando uno sguardo alle Pagine Bianche, risultano centri non inseriti nel decreto ministeriale (e quindi non ufficiali) e chiaramente non c’è traccia di Foggia e Bergamo. Stessa cosa se consultiamo elenchi di associazioni di consumatori e case farmaceutiche sparsi sul web: troviamo liste sempre sbagliate.
Un vero peccato, visto che, come sottolinea la dottoressa Lepore: «Noi abbiamo accesso ai database dei farmaci italiani e soprattutto stranieri che i pronto soccorso non hanno e sappiamo riconoscere subito se il paziente è entrato in contatto con qualsiasi sostanza “strana”. A quel punto basterebbe anche una consulenza telefonica (siamo attivi 24 ore su 24) per risolvere il problema. E nei casi più gravi, come tutti gli altri Cav, abbiamo a portata di mano anche gli antidoti giusti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In realtà sembra che questo servizio dopo un iniziale entusiasmo, si stia pian piano indebolendo. «Prima – ci spiega il responsabile del Cav di Napoli, il dottor Sasso – c’erano molti più centri sparsi per tutta l’Italia, ecco perché nelle liste c'è molta confusione». E un infermiere partenopeo ci confida: «Tempo fa avevamo parecchi posti letto nostri per l'assistenza fisica ai degenti: ora li condividiamo con il pronto soccorso. Del resto qui siamo rimasti solo in dieci fra medici e infermieri a rispondere alle telefonate di gente che ci chiama allarmata da tutta la Penisola. Siamo rimasti uno dei pochi centri ancora rintracciabile sul web e per questo ne vediamo e ne sentiamo di tutti i colori. Ci è capitato ad esempio di doverci occupare di un bambino che aveva ingerito escrementi di piccione finiti sul balcone della propria abitazione. Abbiamo fatto appena in tempo ad intervenire con l'antidoto adatto, sarebbe potuto incorrere in infezioni letali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In attesa dell'aggiornamento degli elenchi online del ministero della Salute, vi forniamo una tabella che riporta i Cav attivi in Italia e i loro numeri di telefono:
BERGAMO | Azienda ospedaliera ospedali riuniti di Bergamo | 035269469 - 800883300 |
FIRENZE | Azienda ospedaliera universitaria Careggi | 0557947819 |
FOGGIA | Azienda ospedaliera universitaria di Foggia | 0881732326 |
MILANO | Ospedale Niguarda Ca' Granda | 0266101029 |
NAPOLI | Azienda ospedaliera A. Cardarelli | 0817472870 |
PAVIA | IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri | 038224444 |
ROMA | Policlinico Umberto I | 0649978000 |
ROMA | Policlinico Gemelli | 063054343 |
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Mariangela Dicillo
Mariangela Dicillo