Un animale ferito per strada? A Bari nessuno potrà soccorrerlo
Letto: 15610 volte
mercoledì 25 marzo 2015
Letto: 15610 volte
di Adriana Favia
Su tutti i siti internet delle associazioni specializzate nella tutela degli animali, quali quello della Lav, si legge che nel caso in cui si trovi un animale ferito, “è necessario rivolgersi al Servizio Veterinario della Asl di competenza territoriale. I Servizi devono avere reperibilità anche notturna e festiva e sono obbligati a intervenire per il ritiro dell’animale non di proprietà". A Bari la sede della Asl veterinaria è in via De Mille n.29.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il problema però – ci risponde al telefono un operatore della Asl - è che in seguito alla delibera regionale n.1223 del luglio 2013, non rientra più nei nostro compiti il recupero degli animali “incidentati” ». E quindi, a chi ci si dovrebbe rivolgere in questi casi? Ci risponde sempre l’operatore: «Nel caso di ritrovamento di animali feriti o in difficoltà bisogna chiamare le forze dell'ordine, meglio se la Polizia Municipale. Anche se bisogna ammettere che con tutti i problemi “umani” che quotidianamente le forze dell'ordine sono chiamate a gestire, spesso diventa difficile per loro poter intervenire per salvare un animale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In effetti si sprecano le testimonianze di cittadini che hanno trovato animali sofferenti ma che non sono riusciti a ricevere aiuto. «Una volta ho trovato un gatto malato vicino a piazza Umberto, in pieno centro a Bari – racconta la 20enne Carlotta - L’animale tremava e non vedeva bene e non si faceva prendere. Ho cominciato a chiamare vari numeri, ma le forze dell’ordine mi hanno risposto che non potevano intervenire per un solo gattino. Il felino è stato poi investito da un pullman che percorreva la strada velocemente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Io invece - ricorda la 25enne Giulia – all’imbocco della tangenziale di Bari mi sono fermata per tentare di aiutare un cane, probabilmente investito poco prima, che sanguinava sul ciglio della strada. Le macchine continuavano a sfrecciare totalmente indifferenti, ho accostato e sono scesa, ma il cane non si faceva avvicinare. Era terrorizzato e piangeva. Non potendolo caricare in auto per trasportarlo da un veterinario, ho iniziato a chiamare tutti i vari numeri: polizia, carabinieri, associazioni. Nessuno poteva intervenire. Poco dopo è morto tra atroci sofferenze».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sarà per questo motivo che gli stessi animalisti consigliano un “piano B” nel caso in cui l’istituzione pubblica risulti assente: quella di rivolgersi alle associazioni di volontariato presenti sul territorio. In Italia primeggia l’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, ramificata in tutta la Penisola e che promette “in alcuni casi, lo svolgimento di particolari servizi, come ad esempio di pronto soccorso di animali randagi feriti o malati, o il trasporto di animali, tramite mezzi appositamente attrezzati”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“In alcuni casi”, specifica però l’Ente. E questo non è purtroppo il caso di Bari, dove l’associazione non ha un sede stabile, né una struttura di riferimento dove poter accogliere gli animali e difficilmente risponde alla richieste di soccorso. «Una volta ho trovato quattro gattini cuccioli abbandonati nei pressi della facoltà di Giurisprudenza di Bari – afferma la studentessa barese Gabriella -. Ho subito chiamato l’Enpa per cercare aiuto, ma mi hanno risposto che non sarebbero potuti intervenire e che quindi avremmo dovuto rivolgerci a qualcun altro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ambra Bucciero, è il presidente della sezione barese e ammette: «Siamo una onlus formata da volontari che nel tempo libero si dedicano con passione agli animali, ma non abbiamo abbastanza fondi. Tuttò ciò che disponiamo deriva dalle quote di iscrizione dei soci e da donazioni dei privati, come il 5perMille: troppo poco per mantenere una struttura dove poter accogliere gli animali in difficoltà. Solo in alcuni casi siamo riusciti, a nostre spese, a mantenere dei cani in pensioni o ricoveri».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«In realtà ciò che servirebbe è un vero e proprio pronto soccorso veterinario dove l’animale possa essere preso in cura – conclude l’operatore della Asl di via dei Mille -. Ma mancano i soldi e la presenza di personale specializzato per istituirlo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Conclusione. Se doveste trovare un cane, un gatto o un uccello ferito per strada, avete due soluzioni: o portarlo a vostre spese da un veterinario (sempre se l’animale acconsenta a farsi trasportare) oppure voltare a malincuore la testa. Perché non ci sarà nessuno che potrà prestargli aiuto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Adriana Favia
Adriana Favia
I commenti
- maurizio picchio - E' una vergogna l'assenza della Asl
- Silvio Mingozzi - Lo porto a mie spese da un veterinario, non posso lasciarlo morire sulla strada!
- Nicola LARICCHIA - Verissimo, ancor di più se il tutto accade ad agosto!!! Io ne scrissi già lo scorso agosto, dopo aver vissuto una direttissima esperienza personale: http://www.corrierepl.it/2014/08/30/associazioni-animaliste-e-attenzioni-in-favore-degli-animali-fu-vera-gloria/
- ZECCHILLO NICOLA - La vergogna e schifo è anche che lo stato e quindi TUTTI i partiti presenti in parlamento non facciano proposte di legge per abolire almeno il furto legalizzato che è l iva al 22 per cento sulle prestazioni veterinarie anche di chi fa volontariato per soccorrere gli animali