di Maria Matteacci

Pago il coperto al ristorante: a cosa ho diritto?
BARI - Se vi è capitato di uscire da un ristorante senza aver capito una voce riportata sul conto o col dubbio di aver pagato un cestino di pane di troppo, siete tra i consumatori che in Italia risentono di una questione poco dibattuta: quella della normativa sul coperto. In altre parole, chi stabilisce il valore di un coperto? E in che cosa consiste esattamente? L'abbiamo chiesto a Roberto Petrelli, vice presidente di Confesercenti di Lecce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il coperto non è normativizzato. - spiega Petrelli - Ma questa mancanza si inserisce nell'ideologia di oggi del libero mercato, per cui al ristoratore è data la facoltà di stabilire i prezzi nella propria attività.Il pane di solito è compreso nel coperto, ma anche qui sta alla scelta del singolo.» E in effetti il coperto comprende tutti i servizi non quantificati nel conto, come la qualità del servizio stesso, la particolarità del locale, la professionalità del personale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tale questione non si pone solo nel Lazio, poiché la legge regionale n. 21 del 2006 vieta il coperto. L'articolo 16 dice infatti: Qualora il servizio di somministrazione sia effettuato al tavolo, la tabella o il listino dei prezzi deve essere posto a disposizione dei clienti prima dell'ordinazione e deve indicare l'eventuale componente del servizio con modalità tali da rendere il prezzo chiaramente e facilmente comprensibile al pubblico. È inoltre fatto divieto di applicare costi aggiuntivi per il coperto.

«Anche in altre regioni, sulla scia del Lazio, è stata proposta l'abolizione del coperto. - continua Petrelli - Alcune associazioni ad esempio sono riuscite a mettere insieme un certo gruppo di esercizi commerciali che aderissero all'iniziativa. Ma il punto è che quand'anche il coperto venisse abolito, i ristoratori compenserebbero comunque aumentando i costi delle portate o inserendo voci equivoche come "varie", e non risolvendo di fatto il problema.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In ogni caso il ristoratore deve riportare i prezzi sul listino e il cliente deve pretendere di visionare l'informativa.» Ricordiamo infatti che l'articolo 18 del regio decreto n. 635/1940 dice che i pubblici esercenti debbono tenere esposte nel locale dell'esercizio, in luogo visibile al pubblico, la licenza e l'autorizzazione e la tariffa dei prezzi. La prossima volta che entrate in un ristorante, quindi, ricordate di visionarle prima della consumazione onde evitare perplessità. Se vi è capitato di uscire da un ristorante col dubbio di aver ingiustamente pagato il cestino del pane oltre al coperto, siete tra i consumatori italiani che risentono di una questione poco chiara: pagando il coperto il cliente ha diritto a qualcosa, come pane o acqua, oltre al tavolo apparecchiato e al servizio?


«In Italia il coperto non è normativizzato a livello nazionale. - spiega Roberto Petrelli, vice presidente di Confesercenti di Lecce -. Ma questo si inserisce nell'ideologia del libero mercato, per cui al gestore è data facoltà di decidere su cosa offrire al cliente, anche riguardo al pane».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«Due euro di coperto e nessun assaggino di benvenuto - è il commento di una signora all'uscita di una pizzeria di Bari -. Il servizio era celere, ma non diverso da quello della pizzeria che fa pagare un euro. Forse già con il coperto più alto i gestori operano una selezione dei clienti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«Qui il coperto non si paga- dice invece il titolare di una trattoria a Mola di Bari -. Il nostro è un menu fisso che prevede anche il pane, ma è un servizio diverso da quello di un ristorante: usiamo ad esempio tovaglie di carta che non richiedono il lavaggio. Nel valore del coperto si tiene conto anche di questo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Tale dilemma non si pone solo nel Lazio, dove con la legge regionale n. 21 del 2006 si è vietato il coperto. Una decisione presa dopo che l'ennesimo turista a Roma aveva lamentato il pagamento di una "tassa" che nelle altre capitali europee è inesistente o perlomeno giustificata. A Parigi ad esempio nel coperto sono compresi pane e caraffa d'acqua.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«Anche in altre regioni, sulla scia del Lazio, è stata proposta l'abolizione del coperto - dice Petrelli -. Alcune associazioni sono riuscite a mettere insieme un certo gruppo di esercizi commerciali che aderissero all'iniziativa. Ma quand'anche il coperto venisse abolito - sottolinea però Petrelli - i gestori aumenterebbero i costi delle portate».


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  • viadallitalia.com - Ci date una mano con questa petizione che abbiamo appena lanciato per abolire il coperto? Grazie mille http://www.activism.com/it_IT/petizione/aboliamo-il-coperto-nei-ristoranti/43242
  • BARINEDITA - possiamo metterci in contatto....spediteci una mail a redazione@barinedita.it oppure forniteci un vostro indirizzo o numero telefonico.


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