di Mariangela Dicillo

L'ex ospedaletto e una stanza murata: il cimitero dei bambini mai nati
BARI - Nel bel mezzo del quartiere Libertà di Bari, circondato da via Crisanzio, via Trevisani e via Garruba, si erge l'edificio che oggi ospita l'VIII circoscrizione del Comune di Bari, che si occupa dell'amministrazione di Libertà, San Girolamo, Fesca e Marconi. Fin qui niente di strano, se non fosse che questo palazzo ha una storia: sorge infatti sul vecchio Ospedaletto dei bambini di Bari, inaugurato nel lontano 1912 e costruito grazie alle sovvenzioni di tutta la cittadinanza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L'ospedale vantava numerosi posti letto e reparti, un obitorio e una cappella di modeste dimensioni, gestita dalle suore che prestavano servizio lì. Tutti spazi che oggi sono stati sfruttati al meglio dalla circoscrizione (tra l’altro qui è ospitato anche un asilo nido) che ha voluto, come sottolinea il presidente Leonardo Tartarino, «preservare la bellezza e l'importanza storica degli elementi più antichi della struttura».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ stato deciso quindi di lasciare il giardino, la pietra viva sulla quale fu elevato l'edificio e di non toccare l'affresco della cappella, che mantiene vivaci i suoi colori e di preservare gli archi di pietra del piano inferiore (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma proprio questo piano racchiude in sé una storia misteriosa.  È occupato solo da materiali per il lavoro e scatoloni ed è dominato da un lungo corridoio sulla destra in fondo alla quale c’è un muro. Lì dietro c’è una stanza, che però non è accessibile: lo spazio è stato infatti murato prima che nella struttura venisse accolta la Circoscrizione (vedi foto galleria). Fu dietro quella porta che gli operai della ditta incaricata dei lavori trovarono l’”orrore”: il cimitero dei bambini mai nati. Lì, in quello che era l’obitorio dell’ospedale, erano state conservate per decenni le ampolle che contenevano feti umani, bambini abortiti prima che potessero vedere la luce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il tutto fu quindi chiuso e murato senza toccare nulla, ma la leggenda è rimasta e chi lavora lì dice di avvertire ogni tanto strane “presenze”.  

«Nel primo pomeriggio, quando non tutti i dipendenti sono tornati dalla pausa pranzo e l’edificio è semi vuoto, capita di avvertire suoni di campanellini, quelli che un tempo portavano i bambini al collo o al polso. E voci, dalla soavità tipica di qualcuno in tenera età», afferma Mauro, un impiegato che lavora da anni nella Circoscrizione. «Sì – conferma il presidente Tartarino -, c’è chi dice anche di sentire eco di grida strazianti, spesso impercettibili, che sembrano provenire dal seminterrato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ chiaro che si tratta solo di fantasie, ma certo lavorare e sbrigare pratiche sapendo che sotto i propri piedi c’erano prima suore, letti di ospedale e obitori, non deve essere proprio rassicurante.


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  • Francesca - Ma non si può aprire quel muro per dare una degna sepoltura a tutti quei bambini mai nati?


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