Svastiche al Flacco, il preside: «Niente aiuti, interverrà la scuola»
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giovedì 5 settembre 2013
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di Mariangela Dicillo
A quelle scritte gli studenti avevano risposto con fermezza: l’idea era quella di andare a cancellare i simboli o trasformarli in murales, azioni che avrebbero avuto l’appoggio di ragazzi anche esterni al Flacco.
Ma a tutti questi buoni propositi dice “stop” il preside del liceo, Antonio D’Itollo. «Apprezzo molto la volontà dei ragazzi nell’individuare una possibile soluzione – afferma il dirigente scolastico - ma a loro devo dire di fermarsi. Ci penserà la scuola: siamo già in contatto con un’impresa specializzata nella rimozione dei graffiti e nella pulizia delle superfici».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anche perché la svastica disegnata sul marmo non è così facile da cancellare. «L’utilizzo di qualsiasi tipo di solvente – sottolinea il preside - potrebbe danneggiare il marmo. E ricoprire il simbolo con altro inchiostro non mi sembra essere un espediente appropriato, in quanto creerebbe soltanto disordine».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Aspettando che le svastiche vengano cancellate, è lecito chiedersi: perché alcuni ragazzi (forse studenti del Flacco?) hanno deciso di mettere su un raid di questo genere? Cosa volevano dimostrare disegnando quei simboli proprio davanti al portone della scuola?
Secondo alcuni studenti del liceo, ci sarebbe un chiaro messaggio politico-ideologico dietro l’azione. Un studentessa afferma: «Chi ha fatto quei disegni voleva darne un determinato significato. Non dimentichiamo che il Flacco è una scuola che risale al periodo fascista e disegnare quei simboli lì fa più effetto che all’ingresso di un’altra scuola».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In effetti la costruzione dell’edificio in cui si trova il liceo è iniziata nel 1933, in pieno regime fascista. La pianta fu progettata a forma di “U” che dall’alto poteva, con le due ali laterali terminanti in torrette e l’ampia scalinata centrale, essere letta come una “M”, la lettere iniziale di Mussolini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma il preside D'Itollo non avvalora la tesi del messaggio politico. «Probabilmente – afferma - si tratta di puro esibizionismo, come per tutte le altre scritte che riempiono le mura dell’edificio che più volte ho fatto ripulire e più volte ho visto nuovamente ricoperte da scritte. Non bisogna darne molta importanza, altrimenti si rischia di fare il gioco di chi, appunto, vuole mettersi in mostra».
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Mariangela Dicillo
Mariangela Dicillo