No al pizzo: 72enne si lega a un palo davanti alla Prefettura
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mercoledì 24 aprile 2013
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di Alessandra Anaclerio
C'è chi gli passa d'avanti facendo finta di niente e chi si ferma per chiedere se ha bisogno di aiuto o solo per stringergli la mano in segno di ammirazione. Questa calda mattinata di aprile il "giovane pensionato” (come lui si definisce) l'ha trascorsa così, a Bari, in corso Vittorio Emanuele, con indosso un giubbottino catarifrangente giallo per non passare inosservato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La sua è una protesta pacifica per dire basta al sistema del racket.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Io ho ereditato un terreno dai miei genitori ad Altamura- ci racconta- e avevo bisogno di acqua per irrigare i campi. Mi sono rivolto a una persona per ottenerla e questi mi ha fatto subito capire che avrei dovuto pagare sottobanco una somma di denaro, senza ricevuta e senza niente. Mi stava chiedendo il pizzo. Ho rifiutato la richiesta e da quel momento ne sto passando di tutti i colori.».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Oggi Pasquale continua a lavorare nei suoi pochi ettari di terreno, ma vendette e furti sono all'ordine del giorno. L'ultimo problema lo scorso 18 aprile, quando gli è stata rubata dal suo suolo una cisterna in plastica di 1000 litri di capienza. A poco sono servite le lettere inviate al Procuratore della Repubblica della Provincia di Bari e le numerose denunce sporte alle forze dell'ordine.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Qui tutti sanno ma nessuno agisce, è purtroppo questa la verità- ammonisce Pasquale -. Noi subiamo una violenza atroce e chi ci sta intorno dovrebbe aiutarci e non solo guardarci dall'esterno o fingere di attivarsi. Io ormai la mia vita l'ho vissuta ma continuerò questa lotta pacifica fin quando potrò. Questo scempio deve finire, lo faccio per voi giovani».
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Scritto da
Alessandra Anaclerio
Alessandra Anaclerio