La fiera delle autoproduzioni, il commercio basato sulla fiducia
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martedì 2 aprile 2013
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di Vincenzo Drago
«Questa manifestazione vuole principalmente dare uno sbocco ai piccoli produttori locali, strozzati dalle leggi dell'Unione europea fatte su misura per la grande distribuzione», spiega Antonio Camporeale, uno degli organizzatori. «Non tutti, ad esempio - continua - possono permettersi di avere laboratori di una certa grandezza o di restaurare le vecchie masserie tipiche delle nostre campagne. La Fiera si propone come una vetrina proprio per quei venditori tagliati fuori dal mercato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma chi controlla allora la qualità delle merci? Camporeale parla di "autocertificazione partecipata". «Alla base del nostro modello c'è la trasparenza in tutte le fasi della produzione: chiunque può visitare le aziende e rendersi conto di persona dei metodi usati. La certificazione arriva direttamente dalla fiducia dell'acquirente e da quella degli altri venditori, favorendo così un commercio autogestito e a chilometro zero».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I prezzi, tranne che per frutta e ortaggi, sono più alti rispetto a quelli di un normale supermercato. Ciò si spiega con le ridotte dimensioni dei venditori: per loro è impossibile avere economie di scala e costi (più bassi) paragonabili a quelli della produzione di massa, anche se il sistema permette di far circolare denaro quasi esclusivamente all'interno delle comunità locali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E nel frattempo ci si ingegna per ridurre i costi. «Ad esempio - sottolinea Camporeale - un alimento per essere definito biologico, necessita di una costoso attestato: noi lo sostituiamo con l'autocertificazione, ferma restando la qualità del cibo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La rassegna richiama temi cari ai critici dell'economia di mercato, ospitando laboratori dedicati al riciclaggio e all'autosufficienza. È facile imbattersi in dimostrazioni su come farsi il pane in casa, sull'assemblaggio di un pannello solare o sulle tecniche del "guerriglia gardening". Curiosi i metodi della coltivazione idroponica, praticabili anche su un terrazzo, che non necessitano del terreno ma di substrati inerti, cioè artificiali e privi di qualsiasi nutrimento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La fiera, promossa dal centro sociale "Le macerie - baracche ribelli" assieme ad altre realtà pugliesi e lucane, si svolge l'ultima domenica di ogni mese (nelle foto l’evento di domenica 31 marzo), accompagnata da concerti e rappresentazioni teatrali. Esporre non costa nulla, se non un contributo libero alla riuscita dell'evento, totalmente autofinanziato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il blog della Fiera delle autoproduzioni: www.fieradelleautoproduzioni.blogspot.it
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