La tecnologia va incontro all'agricoltura: nei campi arriva il ''fruttometro''
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lunedì 25 marzo 2013
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di Francesco Sblendorio
Nato da un’idea del professor Luca Corelli Grappadelli, ordinario della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, ha visto la luce nel 2012 grazie all’opera della società LugoNextLab di Lugo di Romagna. Inizialmente sperimentato per le colture di pere in Emilia e di mele in Trentino, nel 2013 potrebbe fare il suo ingresso in Puglia, per il monitoraggio di pomodori e pesche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’apparecchio, posizionato su un campione di frutti (ad esempio 100 pere ogni ettaro), invia costantemente segnali relativi alla crescita dei prodotti che, trasmessi tramite tecnologia wi fi, vengono raccolti da un centralino che li invia a sua volta a un server apposito. Da qui vengono “letti” e interpretati dai docenti e dagli studenti incaricati di seguire la sperimentazione. Sono loro quindi a comunicare ai coltivatori i risultati del monitoraggio, fornendo indicazioni su come eventualmente correggere le tecniche di coltivazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«In questo modo ad esempio si ottiene un notevole risparmio di acqua – afferma Igino Poggiali, coordinatore del comitato scientifico di LugoNextLab – e gli agricoltori riescono a ottenere frutta di qualità migliore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il progetto ha incontrato l’interesse anche di alcuni docenti pugliesi, tra cui il professor Pasquale Losciale, ricercatore del CRA di Bari. Se si riusciranno a trovare finanziamenti, il fruttometro potrà quindi essere applicato anche alle coltivazioni della nostra regione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il professor Corelli Grappadelli per anni ha studiato le dinamiche di crescita della frutta, elaborando logaritmi da poter applicare per definire con precisione le dinamiche di sviluppo dei prodotti agricoli. «Il fruttometro – spiega l’esperto – assolve la funzione di misura del frutto in modo totalmente automatizzato, permettendo valutazioni molto più precise e frequenti di quelle fornite da uno strumento manuale. In questo modo l’agricoltore – conclude – potrà valutare la bontà e la correttezza delle tecniche colturali adottate e se necessario correggerle».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Foto: Miriam Allegra
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita