di Antonio Bizzarro

Sciopero degli studenti per salvare il pianeta: il Fridays for future è arrivato a Bari
BARI – Anche a Bari arriva il “Fridays for future”. Il 15 marzo gli studenti di tutto il mondo sciopereranno per chiedere ai governi un maggior impegno riguardo il grande problema del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’iniziativa parte da una 16enne svedese, Greta Thunberg, che a partire dall’agosto scorso ha deciso di non andare a scuola il venerdì e di utilizzare quel giorno per proclamare la sua preoccupazione per un pianeta che si sta dirigendo verso la rovina annunciata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

“A cosa serve studiare se non c'è futuro?” è la provocatoria domanda che Greta ha posto a tutti. E qualcosa si è mosso. Negli ultimi mesi migliaia di ragazzi hanno cominciato a non frequentare le lezioni un giorno a settimana. Una forma di protesta ma non solo, visto che il movimento spontaneo è riuscito a creare in poco tempo un “pensiero comune” che si è concretizzato in manifestazioni e gruppi di lavoro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Bari un corteo partirà da piazza Diaz alle 9.30 per arrivare alle 13 in piazza Libertà, davanti alla Prefettura. Ad organizzarlo una quarantina di giovani, tra cui coloro che da due mesi hanno aperto la pagina facebook “Fridays for future Bari” che conta già 600 “mi piace”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Parteciperanno associazioni ambientaliste e cittadini di tutte le età, anche se ci aspettiamo un coinvolgimento di tanti alunni delle scuole superiori, i coetanei di Greta», ci dice la 23enne Marianna Panzarino, portavoce del gruppo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Gruppo che è già “sceso in strada” per quattro volte con altrettanti sit-in (vedi foto del presidio del 15 febbraio in piazza del Ferrarese), allo scopo di chiedere provvedimenti urgenti alla politica, quali la riduzione di emissioni di anidride carbonica. «Il riscaldamento globale porterà a dei disastri – sottolinea Marianna -. Tra le altre cose si prevede che migliaia di chilometri di costa italiana saranno sommersi a causa dell’innalzamento del livello del mare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra i fautori del “Friday for future” barese c’è anche Nicola De Niccolò, 43enne insegnante di religione dell'istituto Calamandrei/Elena di Savoia, che venerdì prossimo (supportato dal preside) porterà due delle sue classi al corteo.  

«I ragazzi sono spesso frenati dalla programmazione scolastica – spiega il docente – quando invece dovrebbero intervenire nella società come cittadinanza attiva. Come professore capisco d’altronde la necessità di seguire le lezioni, per questo il movimento vorrebbe assegnare a ciascuna scuola un mese di sciopero a turno, così da garantire un'attività permanente ed al contempo tutelare le ore di studio cui i ragazzi hanno diritto. Nel frattempo in classe stiamo affrontando i temi ambientali, così da venire preparati alle manifestazioni. Noi adulti del resto abbiamo un dovere nei confronti dei giovani: consegnare loro la “nostra madre” Terra così come ci è stata data».


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