No allo spinello a scuola, nuova strategia: i poliziotti si travestono da teenager
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giovedì 22 novembre 2012
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di Salvatore Schirone
Pare proprio che siano finiti i vecchi blitz delle unità cinofile antidroga. Prima le forze dell'ordine irrompevano nelle classi, i cani fiutavano qualcosa e scattava la perquisizione. Molto spesso la "canna" finiva abilmente nel water e raramente veniva sporta denuncia. Molta scena e pochi risultati. Ora i controlli avvengono fuori dalle aule, con discrezione ed efficacia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Proprio qualche giorno fa un studente del centro studi Polivalente di Japigia è stato trovato in possesso di tre grammi di marijuana e 50 euro in pezzi da cinque. Elementi sufficienti per far scattare una denuncia per spaccio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Presidi e insegnanti chiaramente sono al corrente di questo genere di controlli. Un vicepreside ci dice che «si tratta di regolari controlli della polizia». Anzi, sono i dirigenti stessi che spesso chiedono l'intervento delle forze dell'ordine, come spiega Vincenzo Fiorentino, preside dell'istituto Euclide per 22 anni. «Più di una volta ho chiamato personalmente la polizia - dice -. Volevo evitare che la scuola diventasse un luogo dove poter tranquillamente fumare spinelli. E' vero anche - ammette - che qui non si tratta di veri spacciatori, ma di qualche ragazzo che si procura qualche grammo in più da poter dividere con gli amici».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E gli studenti cosa ne pensano? Ivano frequenta il quarto anno di uno degli istituti del Polivalente. «E' normale - dice -. Chi ha la passione del "canna" arriva prima a scuola e fuma nei giardinetti. Rischiamo, ma lo facciamo comunque». Vincenzo conferma: «Sì, sono tanti quelli che "fumano", più di quello che i professori possano immaginare. I poliziotti in borghese fermano chiunque vedono fumare e controllano. Ma chi si fa beccare è proprio stupido, perché in fondo gli agenti si riconoscono. Sono sempre gli stessi e usano la solita tattica».
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Salvatore Schirone
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