di Vincenzo Drago

Comunione ai gay? A Bari ci sono preti che dicono ''sì'': «La sessualità è personale»
BARI - «Comunione anche ai gay dichiarati? Nella mia chiesa si può». Poche parole ma forti quelle di don Alessandro Santoro, parroco di Firenze finito sui giornali due settimane fa per la sua presa di posizione sugli omosessuali. A Bari sembrano mancare preti altrettanto "ribelli", ma tra i sacerdoti pugliesi non mancano segni di apertura su un argomento che fino a qualche tempo fa per la Chiesa era tabù.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Don Franco Lanzolla, importante parrocco della Cattedrale di Bari, afferma con decisione:  «Il credente battezzato, di qualunque orientamento, deve avere accesso all'eucarestia. Sta alla sua coscienza decidere se fare o meno la comunione, è un percorso spirituale: dipende dal suo rapporto interiore con Gesù, il vero capo della Chiesa». Al sacerdote insomma non interessa entrare così tanto nell'intimità del credente e sottolinea: «La sessualità è qualcosa di personale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per quanto riguarda le coppie gay, don Franco è sicuro: «Anche nelle coppie dello stesso sesso c'è sempre una parte maschile ed una femminile». Infine il prete si sofferma sull'ostia consacrata concessa qualche tempo fa al governatore Nichi Vendola, evento ripreso dai media nazionali. «Quello non è un atto di fede, è solo pubblicità», dice sicuro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Naturalmente non tutti i sacerdoti sono così "progressisti" come don Franco. Ad esempio don Marco Simone, parroco della chiesa di San Carlo Borromeo, nel quartiere Libertà di Bari si dice contrario alla comunione per gay e lesbiche e chiarisce, anche riguardo ai matrimoni omossessuali, «i sacramenti sono grazia di Dio e l'apertura porterebbe al crollo dell'intera dottrina cattolica».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Appare più morbida, anche se un po' forzata, l'opinione di don Sergio Biancofiore, viceparroco della chiesa di Santa Croce, sita nel quartiere Murat. «La coppia omosessuale può, anzi deve avere la possibilità di effettuare la comunione se intrattiene un rapporto di castità - dice il sacerdote -. In caso contrario si può parlare di peccato se l'attrazione è vissuta come semplice soddisfazione delle proprie pulsioni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sulle nozze invece don Sergio è netto: «Per l'eucarestia c'è tolleranza perchè è una scelta strettamente personale, ma il matrimonio è un fatto pubblico, una vera e propria dimostrazione d'orgoglio».


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