di Maria Bruno

Viaggiare con sconosciuti dormendo dove capita: è
“L’avventura è soltanto cattiva pianificazione”, diceva l’esploratore norvegese Roald Amundsen e c’è chi ha fatto di questo concetto uno stile di viaggio, tanto da ritrovarsi a passare la notte tra gli elefanti o nel bel mezzo di una tromba d’aria. E’ “Avventure nel mondo”, un’associazione che dal 1970 propone a uomini e donne di qualsiasi età di partire con sconosciuti per Paesi lontani, senza sapere in anticipo dove dormire o con quale mezzo raggiungere mete spesso improvvisate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«Noi non abbiamo pulmini e hotel prenotati in anticipo, un itinerario già condiviso e la guida che parla italiano – chiarisce il 34enne barese Niccolò Loizzi, coordinatore dell’associazione -. Decidiamo al momento che cosa vedere e dove andare, ci spostiamo sempre e solo con mezzi locali e dormiamo in ostelli o alberghetti trovati lungo la strada, rischiando molto spesso di non trovare posto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Niccolò ha già visitato 55 Paesi diversi, sempre in modalità “discovery” (scoperta), il tipo di viaggio più “hard” proposto da Avventure nel mondo. Viaggi che possono durare anche venti giorni e che conducono in posti dove comodità e tecnologia non sono parole all’ordine del giorno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«Ed è proprio questo il bello – ci dice la romana Francesca Braghetta, coordinatrice con 20 viaggi all’attivo -.  Questo tipo di viaggio è un modo per mettere alla prova se stessi, per imparare a gestire situazioni di disagio, per disabituarsi al lusso, riuscendo sempre a cavarsela in condizioni estreme».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«Il “discovery” ti obbliga a stare in stretto contatto con la popolazione locale, ti fa vivere il posto che visiti in maniera totale, in ogni suo aspetto e sfumatura – conferma Niccolò -. In Giordania c'è chi ha passato la notte all’aperto intorno a un fuoco assieme a persone del posto (nella foto). In Indonesia siamo riusciti a dormire per ben due notti sui tavolini di un fast food e in India abbiamo “alloggiato” su un treno di terza classe con il vagone cucina accanto alle nostre cuccette. In questo modo vedi, annusi e ascolti cose che in un fresco hotel non puoi pretendere di sperimentare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Non di rado capita di dormire in case di persone conosciute al momento. «Una volta in Marocco non riuscivamo a trovare alloggio – ci racconta Francesca -. Siamo così stati avvicinati da un uomo che ci ha messo a disposizione la propria abitazione in cambio di denaro. Abbiamo dormito in 14 nella sua casa insieme con lui e la sua famiglia. Per chi è abituato al viaggio con tutti i comfort  questo può sembrare pericoloso o strano, ma per noi “discovery” è normalissimo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Naturalmente anche la meta contribuisce all’aumento del livello di difficoltà e i viaggi per i più temerari e coraggiosi sono, senza dubbio, quelli in alcune zone dell’Africa. «La scorsa estate in Zambia abbiamo avuto problemi a entrare nelle nostre tende –  sottolinea la coordinatrice –. Nel campeggio circolavano liberamente elefanti: c’era il rischio di essere schiacciati da un momento all’altro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Nel viaggio in Botswana invece una notte ha piovuto violentemente per 30 minuti e una tromba d’aria si è abbattuta sulle nostre tende – rimarca Niccolò -. Eravamo isolati dal mondo, abbiamo temuto il peggio e ci siamo promessi di non fare mai più quel tipo d’esperienza. Ma chiaramente mentivamo. In fondo ero già scampato all’inseguimento di un varano sull’isola di Komodo: neanche questo è bastato a fermarmi»


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  • Giusy - Articolo accattivante. Chiarisce l'idea di un viaggio in modalità discovery. Una tipologia di viaggio che ti cattura l'anima e non ti lascia più. Girovagabondi del mondo.


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