di Angela Pacucci

Auto, acquisto e riparazione: i segreti per capire se l'officina è veramente di fiducia
La maggior parte degli italiani ne possiede una, la guida, ma non sa come funziona. Parliamo dell’automobile, “l’oggetto” forse più amato ma anche più difficile “da capire”, la cui riparazione e manutenzione è affidata a meccanici, carrozzieri e gommisti dei quali ci si fida spesso ad occhi chiusi. Abbiamo quindi chiesto a un meccanico “amico” di svelarci qualche segreto, così da permetterci di divenire più consapevoli quando entriamo in un’officina o acquistiamo un’auto usata. Perché la “fregatura” in questo mondo è sempre dietro l’angolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dal rivenditore di auto usate – Spesso l’acquisto di un’auto non avviene da un concessionario, ma da un privato, da un rivenditore o dalla nostra stessa officina. In questi casi a volte vengono spacciate come “occasioni” macchine che sono in realtà dei rottami. Come difendersi?

Prima di tutto vanno controllati i km percorsi dal mezzo. Il problema è che a volte chi vende riesce a “taroccare” il numero sul tachimetro. Un trucco può essere quello di chiamare la concessionaria che ha venduto per la prima volta quell’auto, chiedendo quanta strada aveva percorso quell’auto ai tempi dell’ultimo “tagliando”. Se sono passati anni dalla manutenzione, ma i km sono cresciuti di poco, allora le cose sono due: o l’auto è rimasta ferma parecchio tempo oppure il tachimetro è stato manipolato. In entrambi i casi quella macchina sarebbe meglio non comprarla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Altro trucco. Si può provare a sollevare l’asticina dell’olio e nel contempo accelerare stando fermi: se esce fumo significa che il motore è vecchio o che comunque ha qualcosa che non va.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli ammortizzatori sono un altro componente che indica irrimediabilmente l’usura dell’auto. Per capire se sono scarichi basta sedersi all’altezza di uno dei fanali e molleggiare. Se si muove solo la parte dell’auto che si trova sotto di noi, allora vuol dire che le sospensioni sono in buone condizioni. Se invece la macchina si mette a “ballare” anche sulle altre ruote, allora vuol dire che gli ammortizzatori sono scarichi e quindi l’auto è molto più vissuta di quanto il rivenditore ci dice.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Infine un trucchetto per capire se la macchina ha subito incidenti. Bisogna osservare gli sportelli: se l’auto è immacolata si devono aprire e chiudere correttamente e si devono allineare con lo sportello adiacente. Stessa cosa il cofano: se non si chiude perfettamente è il segno che l’auto ha subito un grave tamponamento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Dal gommista – Dal gommista c’è un grande rischio: che ci vengano montati pneumatici vecchi, addirittura scaduti. Sì perché le gomme scadono e in quel caso diventano molto pericolose perché possono scoppiare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come per tutti i prodotti in commercio anche le ruote riportano però la data di produzione. Si trova sul fianco del pneumatico ed è composto da quattro cifre: le prime due indicano la settimana e le altre l’anno. Ad esempio “2315”: in questo caso vuol dire che le gomme sono state fabbricate durante la 23esima settimana del 2015. Bene, al momento dell’acquisto è fondamentale controllare che i pneumatici non siano stati prodotti più di 3 anni prima. In realtà meglio sarebbe che le gomme siano state prodotte lo stesso anno in cui le stiamo comprando. In caso contrario è meglio restituirle al gommista e magari cambiare officina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dal meccanico – Al momento del tagliando ci fidiamo ciecamente che il nostro meccanico abbia cambiato l’olio al motore. Ma come fare ad accertarsi che il nuovo lubrificante sia stato realmente inserito? Per le auto a benzina basta guardare il colore. In questo tipo di macchine il lubrificante cambia infatti colore dopo un migliaio di km: da chiaro diventa pian piano più scuro. Quindi se dopo essere usciti dall’officina notiamo che l’olio ha già perso la sua trasparenza, vuol dire che in realtà il cambio non è mai avvenuto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Per i motori a diesel e quelli a gas non si può usare lo stesso trucco, visto che il colore dell’olio non cambia (nel primo caso è sempre scuro, nel secondo sempre chiaro). L’unica cosa da fare in questi casi è provocare un graffio esterno che partendo dal tappo dell’olio arrivi alla vaschetta. Se il tappo viene svitato (e l’olio quindi sostituito), una volta rimesso sarà quasi impossibile che i due segni si riallineino. Quindi se alzando il cofano dopo il tagliando ritroviamo il nostro graffio ancora “integro”, vuol dire che il meccanico non ha mai messo mani al tappo: l’olio quindi non è stato cambiato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Stessa operazione la possiamo mettere in atto per il filtro dell’olio. Il meccanico potrebbe affermare di averlo sostituito, quando in realtà l’ha solo lavato e ripulito. Bene, prima di portarlo in officina facciamo in modo di graffiarlo: se una volta usciti ritroviamo il nostro segno, allora per forza di cose vorrà dire che il cambio non è mai avvenuto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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