Bari: merce in vetrina senza prezzi, in barba a leggi e sanzioni
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mercoledì 24 ottobre 2012
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di Alessandra Anaclerio
Lo afferma chiaramente l'articolo 14 del dl n.144 del 1998: «I prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all'ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell'esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, debbono indicare, in modo chiaro e ben leggibile, il prezzo di vendita al pubblico, mediante l'uso di un cartello o con altre modalità idonee allo scopo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una legge da molti non rispettata. Lo confermano le foto che abbiamo scattato: immortalano oggetti di vario genere e capi d'abbigliamento riposti senza prezzo in vetrina. Una "dimenticanza" che riguarda anche gli importanti negozi dell'èlite barese, quelli considerati comunemente "cari".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le risposte dei gestori alla domanda «perchè non esponete i prezzi in vetrina?» sono quasi tutte uguali. Si va dal «non pensavamo fosse obbligatoria l'esposizione dei prezzi» all'«allestimento della vetrina è stato terminato poco prima di chiudere per la pausa pranzo». Peccato che l'orologio al momento della risposta segni le 18.30 e del cartello che riporti la scritta "vetrina in allestimento" non se ne scorga neanche l'ombra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«I negozianti lo fanno apposta a non esporre in vetrina il costo dei capi- sottolinea la signora Mariangela, in giro per le vie del centro di Bari alla ricerca dell'affare -. In questo modo sei costretta ad entrare nel negozio e a diventare "vittima" dei commessi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma la polizia municipale, non interviene? «Abbiamo già multato diversi esercizi che non espongono i prezzi, con sanzioni che toccano i 3mila euro - afferma un vigile -. Queste indagini, svolte dai nostri colleghi in borghese, si intensificano maggiormente durante il periodo dei saldi. Ma abbiamo bisogno delle segnalazioni dei cittadini per poter essere incisivi: a noi molte infrazioni possono sfuggire».
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Alessandra Anaclerio
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