Adelfia, due ragazzi rubano e collezionano cartelli segnaletici: «Reato eccitante»
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giovedì 14 aprile 2016
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di Angela Pacucci
«È da quando ci conosciamo che capita spesso di sfidarci in atti di coraggio e fissare delle penitenze in caso di fallimento - racconta la ragazza, che ovviamente come il suo "collega" preferisce rimanere anonima -. Abbiamo cominciato a punzecchiarci con piccole scommesse, praticamente delle sciocchezze, degenerate con il passare del tempo in proposte sempre più trasgressive: così da tre anni facciamo a gara a chi accumula più cartelli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il duello perverso è iniziato con il furto di alcuni adesivi tipici dei treni e delle stazioni ferroviarie come "toilette", "non salire e scendere durante la chiusura" e "rompere il vetro in caso di pericolo". Poi nel mirino sono finiti i segnali della strada. «Il primo l'ho prelevato da un cantiere nell'estate del 2013 - evidenzia la ragazza -. Si tratta di un "pericolo di corrente elettrica" ed è quello a cui sono più affezionata: in un certo senso fu la mia iniziazione, ricordo ancora il timore di essere scoperta e l'euforia per aver compiuto un'azione illegale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da allora la 23enne ne ha fatti sparire altri quattro: "punto di raccolta", "vietato l'accesso alle persone non autorizzate", "velocita massima consentita 5km/h" e "veicoli a passo d'uomo". Lui però è in grande vantaggio: "proprieta privata" e "pericolo di morte" sono solo due dei suoi 14 pezzi trafugati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I due, anche se in competizione tra loro, agiscono insieme, sia ad Adelfia che nelle città circostanti. «Individuiamo luoghi poco frequentati - sottolineano - e ci mettiamo all'opera di notte per non rischiare di essere scoperti. Arriviamo nel posto scelto in macchina: a quel punto uno rimane in auto facendo il palo, in modo da sorvegliare l'area e avvisare l'altro che invece è impegnato nel colpo dell'eventuale presenza di persone nei paraggi. Diverse volte siamo scappati via poco prima di farci scoprire».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quando la spedizione va a buon fine il cartello di turno viene sottratto tagliando le fasce di metallo con cui è stato fissato e finisce nell'abitazione di chi si è andato "in avanscoperta". Entrambi espongono il loro bottino nelle loro stanze con orgoglio e spesso incorniciano la refurtiva appendendola alle pareti. «Ci piace attribuire alle indicazioni significati diversi da quelli originari - fa notare la giovane -. Per esempio con il "punto di raccolta" ci ho fatto un quadro e sotto di esso mi riunisco ironicamente con gli amici».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma vale la pena correre dei rischi così gratuiti? «È tutta una questione di adrenalina - confessano -. Subito prima di entrare in azione siamo agitati e tentenniamo sul da farsi, poi però la paura si trasforma in esaltazione per aver infranto la legge». Una spiegazione abbastanza discutibile, tenendo conto che le loro scorribande potrebbero mettere a repentaglio la vita di qualcun altro. «Non crediamo di causare alcun danno - si difendono -. Del resto operiamo nelle zone di campagna dove transitano pochi mezzi, non mettiamo in pericolo nessuno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Insomma, negano l'evidenza perchè prima di tutto viene "l'adrenalina": d'altronde fare man bassa di oggetti di così poco valore, in zone deserte e con il favore delle tenebre, è veramente da cuori "impavidi".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Angela Pacucci
Angela Pacucci