Sagra del polpo e processione della Madonna: a Brooklyn c'è una "piccola Mola"
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mercoledì 6 aprile 2016
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di Ilaria Palumbo
«Siamo venuti negli Stati Uniti per avere un futuro migliore – ci dice un emigrato di ultima generazione, il 21enne Gianluca Palanca, trasferitosi nel 2013 – ma è chiaro che ci manca la nostra terra: il mare, la semplicità e la tranquillità di Mola. Qui a New York la vita è tutta una corsa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E così gli “americani” per sentire meno la nostalgia di casa hanno deciso di creare una piccola Mola anche nella Grande Mela. Ad esempio dal 1948 organizzano annualmente la processione della Madonna Addolorata. L’Addolorata è la patrona di Mola e per tale ragione le viene dedicata la seconda domenica di settembre una grande festa, a cui fa da cornice una maestosa illuminazione montata nella piazza del paese. La medesima cosa avviene a Brooklyn, dove però oltre alla statua della Madonna viene portata in processione anche quella del Cristo morto, contenuta in una bara di cristallo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La processione parte dalla Sacred Heart St. Stephens Catholic Church, la chiesa cattolica italiana più antica di Brooklyn. Ci si veste di nero e generalmente le bambine portano un lungo abito ricamato in oro sul modello di quello fatto indossare alla statua della Vergine e in testa un copricapo che ricorda la corona di Cristo. La sfilata è accompagnata da una banda musicale ed è seguita da una messa in lingua italiana e infine dai fuochi d’artificio. Le due statue sono sostenute a spalla da alcuni fedeli, tra cui proprio il giovane Gianluca, che con orgoglio afferma: «A Mola non sono mai riuscito a far parte delle cosiddette “squadre” formate per trasportare la Madonna, invece qui mi hanno dato la possibilità di dare una mano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Carroll Gardens è piena di circoli composti esclusivamente da molesi. Tra questi il “Van Westerhout Cittadini Molesi Club”, fondato nel 1960. Il circolo ha fondato addirittura una squadra di calcio, la “Molamerica soccer club”, che calca i campi dell’area di New York, da Brooklyn al Bronx. Il Van Westerhout si trova in Court Street, via che è stata ribattezzata “Citizens of Mola di Bari Way” (“Strada dei cittadini molesi”).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C’è poi chi addirittura ha portato la cucina di Mola a New York. Il 41enne chef Pasquale Martinelli, da 17 anni negli States, prepara i pasti direttamente in casa dei suoi clienti. «Propongo spesso polpette di zucchine e pane alla molese, spaghetti alla sangiuannid, crudo di mare e zucchine alla poverella – ci racconta - . Inutile dire che gli americani si leccano i baffi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E il polpo? Chiaramente il prodotto ittico molese per eccellenza è presente anche a Brooklyn. La sagra del prelibato mollusco che viene allestita fra la fine di luglio e l’inizio di agosto ha un suo corrispettivo anche nella Grande Mela, con alcune differenze però: la festa non viene organizzata all’aperto, ma presso il ristorante italiano “Gargiulo”, nel mese di ottobre. Partecipano ogni anno in massa centinaia di molesi e il menu è ovviamente a base di polpo, importato tramite trasporto in navi dal Mediterraneo. Fu predisposta per la prima volta a Brooklyn nel 1979 dai “Caduti di Superga Mola Circolo Culturale Inc.” e da allora ha continuato ad avere successo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Mola e Carroll Gardens sono collegate tra di loro attraverso il “Circolo italoamericano di Mola”, presente in Italia e presieduto dal 69enne Sallustio Berardi, emigrato con la sua famiglia nel 1964 ma ritornato poi a casa nel 1978 per motivi lavorativi. «Prima organizzavamo un pranzo per gli emigrati che tornavano in Patria per le vacanze – ci dice - . Oggi però sono sempre meno coloro che si riaffacciano: diventa sempre più difficile di generazione in generazione, poiché mettono radici e hanno figli e nipoti nati lì. Ma seppur da lontano i “newyorkesi” partecipano sempre alla vita della nostra città, ad esempio finanziando economicamente la processione della Madonna Addolorata, quella originale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma è possibile che un molese che va a vivere nella città più grande e forse più interessante del mondo continui ad avere nostalgia del piccolo posto in cui è nato? « Evidentemente sì – afferma Sallustio -. Perchè le tradizioni e il senso di appartenenza rimangono nel sangue, soprattutto in chi parte e sa di non tornare più».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Un video della processione della Madonna Addolorata a Brooklyn, datato 2011:
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