di Cassandra Capriati

Andrea, Matteo, Giulia, Sofia: i nomi dati ai bimbi sempre i soliti: «Vanno di moda»
Fino a una trentina di anni fa dare il nome a un bambino non era per nulla complicato: si prendeva quello del nonno o della nonna e lo si affibbiava al piccolo appena nato. E spesso i nomi di battesimo dei nonni corrispondevano a quelli dei santi più importanti: Anna, Antonio, Giovanni, Giuseppe, Lucia, Maria, Nicola, giusto per citarne alcuni. Insomma non c’era molta fantasia. Poi a un certo punto, pian piano, i genitori hanno cominciato a “ribellarsi” a questa tendenza e sono diventati sempre più liberi di scegliere come chiamare il proprio figlio seguendo i propri gusti e preferenze, con buona pace dei nonni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In realtà però, se si vanno a guardare le graduatorie pubblicate dall’Istat sui nomi più diffusi per anno di nascita, risulta evidente come questa apparente libertà mascheri un nuovo conformismo. Perché di fatto passano gli anni, ma i nomi più scelti da mamme e papà italiani, sono sempre i soliti.  

Facciamo qualche esempio e partiamo dalle femminucce. Dal 2003 al 2009 il nome più gettonato d’Italia è stato sempre e comunque Giulia, con Sofia piazzata al secondo posto.  Poi dal 2010 al 2014 i due nomi hanno invertito le proprie posizioni: prima Sofia e seconda Giulia. Ogni anno. Insomma non c’è storia: in Italia una bimba quando nasce ha un’alta probabilità di chiamarsi o in un modo o in un altro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma il suddetto conformismo non si limita solo a questi due nomi: se si guardano le prime posizioni di ciascuna classifica annuale, è facile notare come nomi quali Alice, Aurora, Chiara, Emma, Giorgia, Greta, Martina, Sara, risultano sempre tra i più usati. Insomma, quella fantasia che mancava prima a causa della “dittatura dei nonni”, viene a mancare anche oggi, quando invece i genitori potrebbero sbizzarrirsi con migliaia di nomi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E se si guarda alle graduatorie dei nomi maschili, la storia non cambia. Qui, pur avendo un po’ meno scelta rispetto alle femminucce (non ci sono tra i maschietti nomi di pietre preziose o colori), i genitori però continuano a prediligere per il proprio neonato sempre i soliti nomi. Francesco in primis (sempre in vetta alla classifica dal 2000 in poi),  seguito dall’eterno secondo Alessandro. E poi i vari Andrea, Gabriele, Leonardo, Lorenzo, Matteo, Mattia, Riccardo, Tommaso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La domanda sorge spontanea: i nomi suddetti sono più gettonati perché forse sono più belli? Noi non lo crediamo. «Tranne in rari casi, come per nomi antichi quali Asdrubale o Matusalemme, nessun nome può considerarsi bello o brutto a prescindere», afferma infatti Enzo Caffarelli, direttore della “Rivista italiana di Onomastica” e autore del libro “Onomastica mariana”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E allora perché i genitori italiani scelgono sempre gli stessi nomi? La risposta è semplice: perché vanno di moda. Magari inconsapevolmente, ma così come per vestiti o taglio dei capelli, anche nella scelta dei nomi non si fa che seguire un trend.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Spesso sono i personaggi famosi che danno il là alla prograzione di un certo nome. «Ad esempio – sottolinea  Caffarelli - il successo dell’attrice Elena Sofia Ricci ha fatto nascere il composto Elena Sofia, che prima di lei era solo un doppio casuale». Ma poi in realtà come per tutte le mode è proprio «l’imitazione del vicino di casa» (come osserva l’esperto) a far diffondere un nome rispetto a un altro.  «E la moda è internazionale – continua il direttore - . Sofia ad esempio è il nome più diffuso al mondo, non solo in Italia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Del resto è stato sempre così. «In passato però la moda era maggiormente legata a situazioni religiose, politiche e sociali - sostiene lo specialista in onomastica-. Nel Medioevo ad esempio, quando in Italia si sono succedute le dominazioni di Longobardi, Franchi e Normanni, la popolazione locale iniziò a utilizzare i nomi di re e nobili in quanto considerati di prestigio. È così che sono penetrati da noi i vari Carlo, Enrico, Federico, Guglielmo, Luigi, Roberto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma a un certo punto il trend cambierà? Ci saranno nomi “nuovi” che a un certo punto sapranno imporsi per diventare a loro volta di moda? E quelli che adesso vanno per la maggiore potrebbero in futuro perdere consensi? «Certo che sì – risponde Caffarelli - . L’onomastica è caratterizzata da normali cicli, corsi e ricorsi storici. La vita di un nome è fatta di parabole: c’è una fase ascendente e una fase discendente. Di solito i nomi passano di moda quando sono associati quasi solo a persone anziane. Poi però man mano vengono riscoperti. Per esempio Francesco negli anni 20 e 30 del Novecento fu largamente superato da Franco (che non è suo diminutivo), per poi ritornare al primo posto nel nuovo millennio. Corsi e ricorsi appunto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E studiare le parabole dei vari nomi consente di fare previsioni sul futuro. «Se un nome un anno è al 100º posto in classifica, l’anno dopo al 70º, il terzo anno al 40º e così via, vuol dire che è entrato nella parabola ascendente – osserva l’esperto -. Volete che vi elenchi i nomi che andranno di moda tra 10 anni? Eccoli. Per i maschi: Elia, Enea, Gioele, Nathan, Sebastian(o). Per le femmine: Adele, Clara, Cloe, Emily, Gioia, Vittoria e Zoe».


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  • Maia Haha - Personalmente il nome Zoe mi piace già da un po' ^_^


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