di Bianca Cataldi

L'arte di truccarsi di nascosto in profumeria: «Così siamo pronte per uscire»
BARI -  «Truccarsi di nascosto nelle profumerie è un’arte e, come tutte le arti, ha i suoi segreti». Sono le parole di Laura, 18enne barese che sin dai primi anni del liceo è solita dedicarsi al make-up nelle profumerie e nei centri commerciali. Si tratta di una “moda” molto diffusa: basta farsi un giro nel centro di Bari, per scorgere nelle grandi profumerie interi gruppi di ragazze che più o meno di nascosto utilizzano i “tester” dei negozi per rifarsi completamente il trucco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo chiaramente di profumerie con i prodotti in esposizione, per le quali non è necessaria l'assistenza delle commesse, che mettono a disposizione dei clienti dei trucchi per saggiarne la qualità, per provarli in vista di un possibile acquisto. Solo che molte ragazze utilizzano i vari fondotinta, rossetti e mascara come “cosmetici personali”, utili per essere al “top” prima di uscire con amici e fidanzati.  (Vedi foto galleria)

Ma perché non truccarsi a casa? «Esco di casa alle 8 del mattino per andare a lavorare, pranzo fuori e la sera esco con gli amici senza mai riuscire a tornare – dice la 24enne Marzia -.  Devo necessariamente aggiustarmi da qualche parte prima di presentarmi a una serata in compagnia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi la profumeria in questo caso serve come “ancora di salvezza” in caso di assenza prolungata dal proprio “beauty case”. Ma c’è chi dà altre motivazioni al “furto” di cosmetici, ancora più “profonde”. «Quando si è ragazzine lo si fa soprattutto per truccarsi di nascosto ai propri genitori - dichiara la 21enne Mariangela –. Quale adolescente non ha mai dovuto affrontare le occhiatacce del padre per un filo di matita nera agli occhi? Così si esce di casa acqua e sapone e ci si infila nella prima profumeria disponibile per procacciarsi un make-up completo senza che nessun familiare se ne accorga».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

D’altronde la profumeria presenta anche il vantaggio della vasta scelta. «Quando vado in un negozio specializzato ho tutto a portata di mano – dice ancora Mariangela –. Se mi sono vestita interamente di blu non devo cercare tra i miei trucchi per trovare i colori giusti. Vado nella zona dei blu e trovo tutti i cosmetici coordinati in ordine, pronti per essere usati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Trucchi che spesso sono anche di qualità superiore a quelli personali. «Prendiamo ad esempio i trucchi di una grande marca - afferma Laura – valgono troppo per una ragazza molto giovane che probabilmente non lavora. Un solo rossetto può costare dai 20 euro in su. Per questo è molto più facile truccarsi direttamente in negozio, senza chiaramente acquistare il prodotto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma come si fa a non farsi scoprire dalle commesse? «Esistono diversi escamotage  – risponde Laura -. Il primo consiste nel mostrarsi interessate a un prodotto. Si chiedono informazioni alle commesse, ci si mostra disponibili all’acquisto e poi, non appena l’addetta si volta, ci si trucca velocemente e poi si esce». Esistono però strategie anche più complesse. «Si può lavorare in gruppo – afferma la 18enne -. Una ragazza distrae la commessa mentre l’altra si trucca e poi si fa il cambio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Possibile che nessuno si accorga di nulla? «Soprattutto nel fine settimana, quando non c'è scuola il giorno dopo, maree di ragazzine si riversano per le strade del centro e quindi anche in profumeria - racconta il sorvegliante di una di questi negozi -. Ma a quel punto noi possiamo fare ben poco. Una volta dentro, anche se le giovani hanno come unico obiettivo quello di truccarsi completamente senza acquistare nulla, diventano a tutti gli effetti potenziali clienti. Non possiamo certo mandarle via».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«L’unico modo che abbiamo per arginarle – continua l’uomo – è quello di “creare pressione”, chiedendo loro se hanno bisogno di qualcosa. Sembra paradossale, ma in questi casi l'assistenza funge da deterrente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Alcune commesse, però, sono molto più accondiscendenti. «In alcuni casi sono loro stesse che ti fanno provare il prodotto, truccandoti – spiega Mariangela –. D'altronde si divertono anche e poi i tester sarebbero in ogni caso da buttare, alla fine. Non è un male che qualcuno li utilizzi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’arte del truccarsi abusivamente ha però le sue controindicazioni, prima fra tutte l’igiene. Pulire un rossetto su un fazzolettino per poi stenderlo direttamente sulle labbra non argina di certo la diffusione dei batteri, per non parlare di mascara e ombretti che entrano a contatto con una parte delicatissima del corpo: gli occhi. In fondo basterebbe portarsi in borsa una piccola trousse di trucchi personale per risolvere il problema. «Certo, ma che gusto ci sarebbe? – ammette Laura – . Al di là di tutti i motivi possibili e immaginabili, noi lo facciamo soprattutto perché è divertente e soprattutto, proibito».


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Una ragazza intenta a scegliere il tester di un rossetto in profumeria. Il tester è una confezione del cosmetico messa a disposizione del cliente per una prova
La stessa ragazza si serve di un tester del mascara per le ciglia
Un'altra ragazza sorpresa nel trucco nascosto
La giovane finisce di truccarsi



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