di Bianca Cataldi

Non solo Facebook: da Pinterest a Tumblr il mondo dei social
Nel mondo dei social non esiste solo Facebook. Certo, il sito lanciato nel 2004 da Mark Zuckerberg è sicuramente il più completo, visto che attraverso questa piattaforma è possibile chattare, visitare le bacheche degli amici e le pagine dei personaggi pubblici, pubblicare foto e video, ascoltare musica, condividere articoli e informazioni. Ma forse proprio il fatto di voler proporre “tutto”, rende Facebook un po’ “generalista”, a differenza di altri social network che seppur meno popolari sono riusciti a specializzarsi, raccogliendo iscritti in tutto il mondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E quindi Pinterest, Tumblr, Twitter, LinkedIn, si sono ritagliati uno spazio nel mondo social, comunque dominato da Facebook che, secondo il sito di statistiche Statcounter, mantiene il 65,71% del traffico web nelle piattaforme social con 1,23 miliardi di utenti attivi mensili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Pinterest che con un bacino d’utenza dell’11,07%, si colloca al secondo posto nella classifica dei social più utilizzati è stato fondato nel 2010 ed è dedicato esclusivamente alla condivisione di immagini e video. All’interno della piattaforma è possibile creare delle vere e proprie bacheche virtuali nelle quali “pinnare” (letteralmente: appuntare alla parete con una punes) fotografie e rielaborazioni grafiche. Il social permette di installare sul proprio Pc o cellulare il “pin it button”, ovvero un pulsante che entra a far parte della barra degli strumenti, pronto per essere cliccato ogni qualvolta si trova in rete un’immagine o un video che si desidera condividere sulla bacheca virtuale. La differenza con Facebook sta nella diversa e più ampia organizzazione delle immagini, che possono essere divise per categoria e quindi facilmente rintracciate grazie al campo di ricerca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tumblr, nato nel 2007, detiene il 9,37% del traffico social. Qui parliamo di un “social-blog”: un maxicontenitore virtuale grazie al quale è possibile condividere testi, immagini e musica e pubblicare domande alle quali i lettori possono rispondere pubblicamente. Al contrario dei blog tradizionali questo social predilige testi molto brevi, video di breve durata, immagini di facile consumo. Ma soprattutto nessun “tumbler” ha un blog totalmente personale poiché, condividendo gli articoli degli altri utenti del sito, finisce per possedere un blog eterogeneo, realizzato a più mani. La differenza sostanziale con Facebook consiste proprio nella possibilità di creare un blog con un proprio URL, ossia un indirizzo univoco che rimanda esclusivamente al sito in questione. In questo modo è molto più semplice essere trovati dai motori di ricerca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E poi c’è Twitter, attivo dal 2006, che raccoglie il 7,3% dei consensi. Fondato sulla brevità (non più di 140 caratteri per ogni post, il cosiddetto “cinguettio”) e sull’utilizzo degli hashtag. Gli hashtag sono parole precedute dal simbolo cancelletto e indicano una particolare categoria. Se ad esempio si vuole scrivere qualcosa che riguarda il mondo del calcio, scriveremo #calcio per essere sicuri che il nostro pensiero venga facilmente rintracciato dagli appassionati del genere. Verrebbe da chiedersi perché dovremmo utilizzare Twitter e non Facebook visto che, a conti fatti, le funzioni sono le stesse. Innanzitutto Twitter è molto meno dispersivo del suo rivale grazie all’impiego efficiente degli hashtag che dividono i contenuti in categorie precise. Inoltre, Twitter è particolarmente utile per seguire le star. Mentre su Facebook abbondano i profili fake (falsi) e le pagine non ufficiali, su questo social vi è un maggiore controllo. Per “seguire” un personaggio pubblico bisogna semplicemente digitare il suo nome nel campo di ricerca e cliccare sul tasto “segui”. 

Social di “nicchia” è LinkedIn, creato nel 2002 e quindi prima di Facebook. Ma anziché essere fondato su una rete di amici o presunti tali, si basa sul collegamento tra figure professionali. Permette di pubblicare online il proprio curriculum vitae e di mettersi a disposizione di coloro che offrono lavoro. Più è grande la propria rete, più possibilità c’è di essere trovati da chi ha bisogno di un particolare servizio. Se ad esempio si è un correttore di bozze, si farà in modo di entrare nelle reti degli editori e degli scrittori. LinkedIn raccoglie 313 milioni di utenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La lista dei social network “”alternativi” si conclude con Google+ , tentativo per ora fallito di fare concorrenza a Facebook. Nato nel 2011 è utilizzato da 3,8 milioni di persone al mese (contro gli 1,23 miliardi mensili di Facebook). Non si discosta di molto dal “modello Facebook” se non fosse per la novità degli “hangouts”:  “videoritrovi”, attraverso i quali gli utenti possono interagire collegandosi tramite webcam.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Certo, resta la domanda: perché riempirsi il cellulare e il computer di social quando possiamo far tutto con Facebook? Diciamo che con gli altri social ci si crea un proprio spazio “specializzato” ed è più semplice conoscere persone con le quali condividiamo gli stessi interessi culturali e professionali. Resta solo da combattere la pigrizia nell’imparare a usare nuove piattaforme, magari togliendo un po' di tempo a Facebook: con i suoi miliardi di utenti non corre certo il rischio di soffrire di solitudine.


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