di Valeria Mocci

Il tatuaggio a Bari: dalla geisha al galletto, da Vasco ai nonni morti
BARI – Ormai ai tatuaggi non ci si fa più caso. Se prima a farsi fare dei disegni sul proprio corpo erano solo carcerati, marinai, motociclisti e hippies, magari anche per dare un messaggio anticonformista, adesso i “diversi” sono proprio coloro che hanno deciso di lasciare la propria pelle immacolata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche se tra i tatuati bisogna fare delle differenze. La maggior parte di loro infatti sceglie simboli “pelle-sostenibili”, magari non così visibili e a volte nascosti, ma c’è chi va oltre e decide di fare diventare il proprio corpo quasi una pagina facebook, sulla quale inserire frasi, commenti, “status” e fotografie in alta definizione.  Insomma il tatuaggio viene considerato da alcuni come un qualcosa da mostrare assolutamente e attraverso cui comunicare i propri pensieri, sentimenti e stati d’animo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E quindi c’è chi vuole far sapere al mondo di essere profondamente religioso e si tatua una bella immagine di Padre Pio, di Gesù o della Madonna con in mano una croce. Il tifoso del Bari si fa stampare una grande immagine del galletto del Bari e l’innamorato perso il volto della propria fidanzata. C’è poi chi ai nonni ci teneva veramente tanto e quando li perde, in segno di rispetto e lutto, si tatua il loro faccione sul petto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Esagerazioni? Per niente. Basta farsi un giro per i diversi centri che disegnano tatuaggi a Bari per scoprire le mille richieste che provengono dal mondo dei tatuati. E’ tutto documentato nella nostra galleria fotografica. 

«Niente è strano - ci dice il proprietario di un centro barese -. I tatuaggi possono dividersi in due categorie: quelli “commerciali”, come ad esempio l’intramontabile segno dell’infinito o la lettera iniziale del proprio fidanzato e quelli “artistici” che partono come idee e diventano poi disegni originali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Anche se in alcuni casi bisogna fare uno sforzo per estendere il significato del termine “arte” ai tatuaggi. Quanto è “artistico” ritrarre sulla spalla il proprio cane, il volto di Vasco Rossi o farsi scrivere in neretto frasi “interattive” come “Chi mi ama mi segua” e “Stronzo chi legge”?

Certo, se non altro parliamo di idee fuori dal comune. Perché poi ci sono anche i tatuaggi “che vanno di moda”. Sembra ad esempio che ultimamente sia scoppiata una vera e propria passione per il mondo orientale, con tanto di geishe, samurai, carpe, demoni e fiori di loto. Nicola, collaboratore di un altro centro barese, ci confida: «Spesso vengono da noi persone che ci chiedono una geisha definendola erroneamente “la cinese”,  individuandola quasi sempre come una prostituta». E poi c’è il "food tattoo": persone che ritraggono hamburger e pizze su braccia e caviglie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E il tatuaggio non è questione di età, non sono solo i giovani a farsi “cambiare” la pelle. Luca, altro disegnatore di Bari, racconta: «Tempo fa è capitata una storia che mi è rimasta nel cuore. Una signora sulla settantina venne nel nostro centro per farsi il suo primo tatuaggio, voleva festeggiare la nascita dei nipotini».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quei nipotini a cui una volta cresciuti non resterà altro che tatuarsi il volto della propria nonna. Magari non ancora morta.


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