Gli animatori turistici tra paghe basse, invadenza degli ospiti e tanto sesso
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venerdì 20 giugno 2014
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di Micaela Ricci
«Chi decide di fare questo lavoro lo fa per diversi motivi - dice il 35enne Mario Siciliani, animatore turistico da ben 14 anni -. A volte per un ragazzo è un modo per scappare di casa e la motivazione è così forte che si accetta una paga anche di 300 euro mensili».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Uno stipendio quindi basso per un lavoro per niente semplice. «Saper ballare e cantare – spiega Siciliani - sono qualità secondarie rispetto alla forte propensione alle relazioni che bisogna avere». Oltre a tanta pazienza. L’animatore infatti è colui che cerca di far passare il tempo a persone che sono sì in vacanza ma che hanno scelto di stabilirsi in uno stesso posto per giorni, con la noia che è sempre lì alle porte. «Senza di noi gli ospiti non saprebbero come divertirsi», afferma sicuro Mario.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E quindi via ad aerobica, acquagym e step, balli di gruppo, tornei di calcio e bocce e spettacoli fino a tarda sera. Spesso si tratta di buttare fumo negli occhi e offrire attività dai nomi esotici che possano incuriosire e stimolare la partecipazione. «E così il risveglio muscolare diventa l’“oriental sunshine mind” e i giochi in piscina gli “swimming pool game olympic” » dice Mario, che ricorda come una volta si sia anche improvvisato “sensitivo”. «Toccando le mani degli ospiti dissi loro che sentivo la loro energia inespressa e li invitai alle 7 della mattina in spiaggia. Risultato: quel giorno la costa era piena di persone che volevano aprirsi all’energia dell’universo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una cosa che poi gli animatori devono avere sempre è il sorriso stampato sulle labbra, anche se è necessario unire la simpatia con la diplomazia. «Perché poi diventa difficile liberarsi dei clienti appiccicosi, quelli che hanno bisogno di raccontarti tutta la loro vita non rendendosi conto che stai lavorando», spiega il 28enne Leonardo Cassano che è stato animatore per 4 anni in un campeggio pugliese. Leonardo continua: «Spesso veniamo braccati da signore ciccione e baffute che vogliono partecipare a qualsiasi attività e ti trattano come se fossi una cosa loro. Oppure c’è il classico bambino che ti vuole abbracciare con il naso che cola o che ti sporca l’unica maglietta della mattinata con il gelato. Ci vuole tanta pazienza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E per le donne è ancora più difficile. «L’animatore uomo può mandare “baci volanti”, noi donne dobbiamo stare più attente – sottolinea la 31enne Angela Fallacara, animatrice dal 2003 -. Non possiamo essere così espansive perché ogni nostro gesto potrebbe essere frainteso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per gli animatori maschi invece il “fraintendimento” spesso è voluto. «Molte donne arrivano nei villaggi con il desiderio di staccare completamente la spina completamente e rilassarsi - conferma Siciliani -. In questo disegno di lasciarsi andare “in tutti i sensi”, rientra bene la figura dell’animatore che, mentre il marito partecipa ai tornei sportivi, consola la moglie stanca della vita di tutti i giorni. La turista cerca l’esperienza da ricordare e cerca di passare anche solo un momento d’amore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In questi casi la vita dell’animatore si fa un po’ più leggera quindi. Ma a conti fatti, come si fa a capire se si è sulla buona strada per diventare dei buoni organizzatori del divertimento? Secondo Siciliani c’è un trucco. «Il bravo animatore non paga mai al bar – afferma Mario -. L’affetto degli ospiti si manifesta nell’offrirci sempre tutto ciò che vogliamo. Insomma se ci dovessimo comprarci di tasca nostra un gelato o un caffè sarebbe quello il segno che è arrivato il momento di cambiare mestiere».
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Micaela Ricci
Micaela Ricci
I commenti
- federico - ciao a tutti, penso che al di là delle conquiste , delle “avventure” e della paga non certo esorbitante (specie se si è alla prima esperienza) … va però considerato un altro aspetto che offre il lavorare come animatore, soprattutto oggi, con l’attuale crisi lavorativa che penalizza moltissimi giovani, è consigliabile fare un’ esperienza lavorativa come quella dell’animatore in considerazione del fatto che è notorio, quanto il lavoro di animatore turistico, consenta di ampliare le proprie conoscenze, di entrare in contatto con persone di differenti ceti sociali e questo è molto importante se si è alla ricerca di un lavoro. Sappiamo bene come il “conoscere gente” il farsi apprezzare per ciò che si è, si può considerare come il primo passo verso quell’incontro con la persona giusta al momento giusto e favorire così l’ingresso in futuri lavori. Anche da questo punto di vista, va vista l’esperienza in animazione, come uno strumento che può favorire ulteriori sbocchi lavorativi. Se ci sono interessati a lavorare nel settore dell’animazione turistica, non solo per la stagione estiva, ma anche durante il periodo invernale, non resta che invitarvi su www.Animandia.it dove c’è il mercatino, ricco di annunci e inserzioni dedicate al settore dell’animazione, ovviamente ci tante offerte di lavoro per gli appassionati dell’ animazione.Un saluto a tutti Federico