di Gabriella Quercia

Gli investigatori privati: «50 euro l'ora per scoprire truffe e tradimenti»
BARI – Indagano su casi di omicidio, furti, truffe e naturalmente sono specializzati nelle infedeltà coniugali. Hanno in dotazione strumentazioni da “007” e spesso agiscono nell’ombra, alla ricerca di prove che possano incastrare i colpevoli. Parliamo naturalmente degli “sherlock holmes”, gli investigatori privati, ai quali ci si rivolge quando c’è da risolvere un “giallo”. Tra loro c’è il 54enne Oreste Dell’Ernia, proprietario di un’agenzia investigativa a Bari. Lo abbiamo intervistato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chi si rivolge a voi?

Il nostro lavoro abbraccia sia il settore penale che il privato. Per le indagini penali diciamo che operiamo parallelamente alla Polizia, ma noi agiamo per conto dell’avvocato della persona interessata dal processo. Possiamo trattare casi di omicidio, di furti o di altra entità. Poi c’è l’ambito privato, che si può dividere in due filoni: quello lavorativo e quello coniugale. Nel primo caso esaminiamo casi di “controllo dei dipendenti” ovvero false malattie o falsi permessi o furti compiuti sul luogo di lavoro. Oppure ci occupiamo di frodi assicurative e i falsi incidenti: ricostruiamo gli eventi, interroghiamo nuovamente i testimoni per scovare delle falle che, inutile dirlo, quasi sempre ci sono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E poi c’è l’infedeltà coniugale…

Sì, è giusto dire coniugale perché per fare questo tipo di investigazioni è necessario che le persone in questione siano sposate o che ci sia una promessa di matrimonio. Non possiamo occuparci di coppie fidanzate o conviventi perché tra loro non c’è un vincolo giuridico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qual è l’iter per scoprire un adulterio?

Innanzitutto il cliente viene da noi e compila il mandato investigativo. È una sorta di contratto che l’agenzia stipula con chi ci commissiona il lavoro. La prima fase è quella di “agganciare il soggetto”: capire gli spostamenti, gli orari in cui esce e i luoghi che frequenta, se esce prevalentemente nel fine settimana o no. Poi si parte con il pedinamento: in questa fase lo seguiamo nei locali in cui va o se cena con l’ipotetico amante. Il tutto viene documentato da fotografie, filmati e una relazione in cui descriviamo ciò che è accaduto: per esempio se i due sono andati in albergo, a casa oppure se si sono appartati in macchina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Internet può aiutarvi in qualche modo?

Non direi, può darci degli spunti per far partire l’investigazione ma non è una prova tangibile che possiamo presentare in tribunale. Ciò che conta sono le già citate fotografie e i filmati, prove documentabili insomma. Anche perché, parliamoci chiaro, chi ha l’amante quasi mai interagisce con lui o lei su Facebook.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In agenzia fanno capolino più donne o più uomini?


Direi 50 e 50. È una percentuale molto equilibrata che si basa naturalmente sulla mia esperienza di investigatore. Negli anni ho notato che sia le donne che gli uomini sono ossessionati dallo scoprire un tradimento in egual misura.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutto questo ha naturalmente dei costi. Qual è il prezzo da pagare per scoprire un coniuge infedele?

Noi richiediamo 50 euro l’ora per ogni persona impiegata nell’investigazione,  considerando che in un giorno lavoriamo 4 o 5 ore. Se ci sono dei casi che esigono un soggiorno fuori Bari le spese per l’albergo e per il viaggio sono a carico del cliente. Naturalmente nei giorni in cui svolgiamo l’indagine abbiamo contatti con il cliente e lo informiamo dei risultati che stiamo ottenendo. Il tempo richiesto da un’indagine varia da caso a caso: per i più semplici bastano anche un paio di giorni, quelli più complessi invece possono portar via anche una settimana o più.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fin dove può spingersi l’indagine investigativa?

In realtà le leggi sulla privacy qui in Italia sono molto restrittive. Abbiamo un regolamento datato 1938 in cui vengono elencati tutti i vari criteri che un investigatore serio deve rispettare. Partiamo del presupposto che possiamo fotografare o filmare i soggetti interessati solo in luoghi pubblici: parchi, ristoranti, hall di hotel. I volti delle persone che non c’entrano nulla con l’interessato vengono oscurati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi niente cimici nei telefoni o microcamere nascoste nei televisori o nei lumi…

No, questa è una cosa che fanno vedere nei film americani ma non corrispondono alla realtà. Per chi viola la privacy è prevista la reclusione. Oltretutto c’è da precisare che in alcuni stati americani le leggi sono meno restrittive di quelle italiane, pertanto può capitare che qualcuno si improvvisi investigatore senza per forza incorrere in pesantissime sanzioni. Noi invece dobbiamo ottenere una licenza dalla Prefettura per agire, soprattutto se parliamo di ambito penale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Invece di che tipo di strumentazioni vi avvalete?

Fotocamere reflex, videocamere a infrarossi che vengono utilizzate per le riprese notturne e abbiamo anche dei droni radiocomandati che usiamo, per esempio, per analizzare dall’alto una scena del crimine. Questa è la strumentazione visibile. Poi c’è quella invisibile: occhiali con la microcamera, “falsi bottoni” che servono per le registrazioni vocali (vedi foto galleria). In più disponiamo di sei automobili e due moto. Nel caso di pedinamenti con l’auto, ci avvaliamo di localizzatori GPS investigativi che, essendo calamitati, vengono posizionati sotto la macchina del soggetto da seguire. Se durante un pedinamento in macchina perdiamo il soggetto, grazie al localizzatore riusciamo a rintracciare tutti i suoi spostamenti. Insomma, in un modo o nell’altro la preda non ci potrà mai sfuggire.


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