di Salvatore Schirone

Bari, la ''chiesa di Goldrake'' dopo 43 anni si rifà il look ''spaziale''
BARI - «Sono costretto anch'io a chiamarla "Chiesa di Goldrake", per farmi capire subito». Così scherzosamente esordisce don Filippo Ciavarella, parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena, che lunedì scorso ha annunciato la ristrutturazione di uno degli edifici certamente più “originali” di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Forse solo i fedelissimi praticanti conoscono il suo vero nome. Per il resto dei cittadini infatti la chiesa che sorge in via Grimoaldo degli Alfaraniti 1 (una traversa di via Giulio Petroni), è semplicemente la “Chiesa di Goldrake” (vedi foto galleria). E il riferimento al robot non è casuale. Quando la costruzione fu inaugurata, il 23 dicembre 1973, non si era mai visto niente di simile. Il nuovo tempio sembrava davvero un'astronave. E le sue forme fecero subito pensare al mega robot d'acciaio del primo cartone animato che dal Giappone sbarcò sul nostro secondo canale Rai, il 4 aprile 1978. 
 
In realtà nelle intenzioni dell'architetto Onofrio Mangini, che nel 1969 progettò l'edificio, non c'era affatto un'astronave quanto piuttosto una tenda ebraica a forma di croce protesa verso l'alto e aperta sui quattro lati verso il mondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
L'opera, iniziata nel 1970 e ultimata a dicembre 1972 costò all’epoca quasi 190 milioni di vecchie lire. Fu realizzata in cemento, volutamente lasciato a vista nel suo colore originale per rendere al meglio l'idea del deserto e dei beduini. Negli anni 70 questo materiale rappresentava il futuro e l'innovazione, ma con il tempo ha mostrato tutti i suoi limiti. Tecnicamente si chiama carbonatazione il processo di deterioramento delle superfici esposte alla pioggia. 

 
Ed è per questo che dopo alcuni interventi fatti nel 1984 si è resa necessaria una ristrutturazione complessiva. Si tratta di adeguare alla normativa di sicurezza le sale parrocchiali e la canonica, fornendole di scale e ascensore, senza modificare l'architettura dell'edificio. E intervenire sulla superficie interna e esterna del tempio e del suo lucernario. Si tratta praticamente di ripristinare un quarto dell'intero edificio. Il costo preventivato è di 770mila euro e la spesa sarà coperta per metà dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con i fondi raccolti con l’8 per mille e il resto ripartito tra raccolte dei fedeli, donazioni e sponsor. I lavori partiranno tra un paio di mesi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Chiesa di diversi primati quella di Goldrake. La prima grande costruzione in cemento. La prima a riuscire ad avere un finanziamento della Cei, di solito riservato solo alle chiese con più di 50anni di vita. L'unica in diocesi ad essere stata guidata da un unico pastore per 43 anni consecutivi.  Insomma, una vera chiesa “spaziale”: non resta che aspettare che si trasformi “in un razzo missile con circuiti di mille valvole”.


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  • Riccardo Rinaldi - le fu dato quel nome..perche ricorda i 7 scivoli che il robot usava per uscire dalla base...si ricordi bene che la base del robot si alzava e si vedevano gli scivoli da cui uscire.. scivoli identici alla quelli della chiesa
  • Sebastiano - Considerando che si parla di una struttura tecnicamente innovativa, senza le tradizionali colonne, sarebbe stato più opportuno rifarsi a citazioni teologiche o scientifiche piuttosto che alla cultura dei cartoni animati. Se si volesse dare un nome si potrebbe dare il nome dei progettisti o di qualcuno degli ultimi Papi che hanno condotto la Chiesa in modo innovativo.


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