Rutigliano, il laboratorio del "Messeni": lì dove i non vedenti diventano artigiani
Letto: 11154 volte
martedì 27 settembre 2016
Letto: 11154 volte
di Claudio Laforgia
La struttura, sorta nel 1955 e sovvenzionata dalla Provincia, si trova in via San Francesco D'Assisi, all'ingresso del piccolo comune barese per chi proviene dalla vicina statale 100. È conosciuta soprattutto per le visite oculistiche gratiuite preventive offerte ai bambini al di sotto dei 10 anni, ma ospita anche una lunga serie di attività: aiuto per i videolesi in età scolare, musicoterapia, stamperia con sistema di scrittura Braille e, per l'appunto, la produzione di oggetti di abbellimento fatti a mano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Avere gravi problemi di vista può indurre a isolarti dal mondo che ti circonda - spiega il 60enne Antonio Perilli, frequentatore del centro -. Qualche anno fa quando diventai cieco attraversai un periodo in cui mi sentivo inutile per via del lavoro che non potevo più fare: mi occupavo di computer e contabilità e perdere l'uso degli occhi mi costrinse ad abbandonare le mie mansioni. Ma qui al Messeni sono rinato: mi sono dato all'artigianato, recuperando così una vita sociale che sembrava svanita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
È sorprendente l'assortimento degli ornamenti che gli ipovedenti riescono a modellare con l'aiuto dei dipendenti del centro. La materia prima più gettonata è senza dubbio la corda, con la quale si ottengono borse, paralumi e cestini. «Le borse in particolare sono molto pratiche per chi si reca al mare - spiega Antonio -. Le costruiamo con l'ausilio di un telaio e di un istruttore normovedente che cuce all'interno un rivestimento in tessuto. Non impieghiamo molto tempo: basta una settimana per completare l'opera».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Grazie all'argilla invece è possibile dar vita a angioletti, fiori, bambole e orologi decorativi. «Questo materiale viene utilizzato con appositi stampini e formine - prosegue Perilli -. In questo modo possiamo plasmare i nostri prodotti come desideriamo. Poi tocca agli educatori svolgere quei compiti impossibili per chi non vede, come la cottura nel forno e la scelta del colore da usare per dipingere l'oggetto fatto a mano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Attorno ad Antonio spiccano armadi colmi di merci fabbricate dagli utenti dell'istituto. «Presto verranno tirati giù dagli scaffali ed esposti nei mercatini di Rutigliano e dintorni - conclude -. Un modo come un altro per finanziare le attività che il Messeni ci offre e allo stesso tempo approcciarci all'artigianato nonostante le nostre grandissime difficoltà».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Claudio Laforgia
Claudio Laforgia