di Alessandra Anaclerio

Villa Roth, le istituzioni tollerano e l'occupazione funziona
BARI - Fino a 15 anni fa era la vecchia sede del liceo scientifico Fermi, oggi è un edificio occupato da alcuni attivisti per dare un alloggio ai senzatetto e disoccupati e per appropriarsi di uno spazio dove fare cultura, "riappropriandosi della felicità". Parliamo di Villa Roth imponente edificio ottocentesco sito in via Annibale Maria di Francia, nel quartiere San Pasquale, nei pressi del Campus.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una ruota adagiata lateralmente sull'asfalto con all'interno, impiantata in una zolla di cemento, un'asta di ferro arruginito sulla quale è affisso un cartello che riporta la scritta "Villa Roth occupata". Dall'esterno quello che era il Fermi sembra avere solo qualche murales in più, ma basta varcare il suo ingresso per rendersi conto che dentro tutto è cambiato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui, nelle 12 stanze della struttura, dal 26 novembre 2011 vivono più di 20 persone: giovani precari, attori alle prime armi, due famiglie eritree e altre due baresi, che hanno trovato al suo interno un luogo confortevole dove poter dormire e mangiare. Tra loro ci sono anche tre bambini, di cui il più grande ha otto anni e frequenta regolarmente la scuola elementare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Acqua, luce e gas sono, incredibilmente, a loro completa disposizione. «Le bollette non arrivano - afferma l'attivista 25enne Donato, uno dei primi ad aver occupato l'edificio -. Per ottenere questi servizi, senza pagare, è stato sufficiente alzare le levette dei contatori».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Un'occupazione quindi che sembra "tollerata" dalle istituzioni. Carmen, una laureata che vive a Villa Roth da qualche mese, racconta infatti: «Questa villa intorno a metà dell'800 era di proprietà di una ricca famiglia ebraica, poi è stata donata alla Provincia. Per parecchi anni è stata un liceo, dopodichè l'hanno abbandonata. Così dopo 15 anni di vuoto eccoci qui. Gli agenti della Digos il primo giorno di occupazione ci dissero che stavano facendo un favore a farci rimanere. E da allora, per fortuna, non si sono visti più».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Villa Roth vengono promosse diverse attività: dalla visione di film a laboratori teatrali per bambini, dal corso di tamburello a quello di chitarra, tutti completamente gratuiti e aperti al pubblico. Nel grande giardino che circonda l'edificio, oltre ad un teatro all'aperto, è stato impiantato un orto biologico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Abbiamo occupato Villa Roth  - sottolinea Donato - per soddisfare un bisogno collettivo, quello di dare un tetto sotto il quale vivere a chi ne ha bisogno, regalando nel contempo uno spazio ai giovani. Speriamo di poter continuare a farlo».


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