di Salvatore Schirone

Nel rione Madonnella c'è il palazzo-giungla: unico caso a Bari
BARI - Come a Berlino, Norimberga o Dresda, una palazzina completamente rivestita di foglie. Ma siamo a Bari. E' il singolare, e a quanto pare unico, esempio di bioarchitettura cittadina. Nascosto negli interni del Palazzo della Provincia si intravede a malapena da un varco di via Dalmazia e dalla traversa di via Spalato (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Singoli edifici o interi isolati con rivestimento parietali di piante rampicanti fanno parte del paesaggio urbanistico del Nord Europa e, anche se qualche timido esempio è rintracciabile in alcune recenti costruzioni in Italia, risulta completamente estraneo al tessuto urbanistico barese, dove l'unico forma di verde architettonico conosciuto è il caratteristico chiostro interno: il giardino all'aperto circondato e custodito da alti edifici, tipico dell'isolato ottocentesco murattiano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Eppure se percorriamo via Dalmazia, lentamente a piedi in questi giorni di inizio primavera, da un cancello che separa due palazzine gemelle ai numeri civici 52 e 54, possiamo scorgere, negli interni, un'enorme montagna di verde dalla quale a malapena si intravedono i varchi delle finestre a ricordarci la forma di un palazzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Solo che a permettere questo, a quanto pare, non è stato l'estro architettonico nordico, né tantomeno la consapevole scelta ecologica legata al risparmio energetico e al disinquinamento atmosferico. Qui ha fatto tutto e solo madre natura, con un effetto davvero sorprendente. E non si tratta di vite canadese quinquefolia o di un altro pregiato viticcio ornamentale, ma di una banale edera selvatica cresciuta spontaneamente lungo la parete dell'edificio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma non tutti apprezzano. «È un grosso problema per noi - ci racconta il proprietario della tabaccheria del numero civico 62, memoria storica del quartiere Madonnella e inquilino di una delle due palazzine -. Queste maledette piante stanno distruggendo i cornicioni del nostro terrazzo e ci costringono ogni anno a costosi lavori straordinari di pulizia». E a suo dire, nessuno sa a chi appartengano queste rampicanti, se siano piantate in un giardino privato o in quello della (ormai ex) Provincia. 

Le finestre del palazzo-giungla, gradualmente coperte dall'edera, d’altronde nascondono stanze disabitate ormai da diversi mesi, abbandonate dal personale dell’ente pubblico. Un vero peccato che siano in pochi a potersi godere il fresco garantito da questo ecologica e naturale protezione dalla prossima calura estiva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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