Letto: 1759 volte | Inserita: venerdì 25 febbraio 2022
| Visitatore: Gabriele
Mi chiamo Alfredo, ho 25 anni e lavoro come cameriere. Nella mia vita non ho mai avuto un attacco di panico. Eppure qualche giorno fa, mentre mi recavo a lavoro in macchina, ho dovuto accostare perché mi sembrava di morire. Palpitazioni, sudorazione, testa che girava. Ne ho parlato subito con il medico di base e mi ha detto che, probabilmente, si trattava di un attacco di panico. Qualche consiglio per affrontare questa problematica? Una premessa, credo fondamentale: faccio un lavoro molto stressante, non mi piace più come una volta e ci vado controvoglia.
Ognuno di noi, purtroppo, corre il rischio di sperimentare un attacco di panico, anche solo una volta nella vita.
Palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, timore di impazzire, brividi o vampate di calore: ci sembra davvero di morire ma, fortunatamente, non è così. La sensazione di paura e di preoccupazione che ne consegue, però, fa fatica ad andare via.
In psicologia, l’attacco di panico è definito come un evento dalla natura fortemente sofferente e traumatica, caratterizzato dall’insorgenza improvvisa di diversi sintomi, sia fisici sia psicologici.
Esso, di solito, è una risposta del nostro inconscio e del nostro corpo a periodi di vita molto stressanti.
L’attacco di panico può essere quindi inteso come un modo che la persona ha per scaricare tensioni in eccesso, energia accumulata e mal gestita. E, da quello che lei mi racconta riguardo il suo lavoro, parrebbe proprio questo il caso.
Non solo: spesso questi sintomi possono essere anche un modo che il nostro inconscio ha per comunicarci qualcosa, ad esempio se stiamo facendo una scelta potenzialmente sbagliata o comunque troppo difficile o non in linea con i nostri valori.
Il consiglio che posso darle è indubbiamente quello di mettere in atto delle tecniche di rilassamento, respirazione e meditazione, utilissime per alleggerire le tensioni accumulate.
Inoltre, importantissimo, si prenda del tempo per rivalutare, serenamente e con mente lucida, le sue scelte di vita, il valore che dà a sé stesso, facendo un’analisi il più possibile limpida del suo grado di appagamento personale. Si sente felice? Si sente soddisfatto? Se la risposta a una di queste domande è no, molto probabilmente il suo inconscio ha voluto metterla in guardia, quasi dicendole “sei sulla cattiva strada”.
Inoltre, l’attacco di panico può essere anche conseguenza di un trauma non elaborato del passato, che viene improvvisamente rievocato nel presente a causa di un episodio dalle connotazioni emotive molto simili. La invito quindi, rievocando i suoi ricordi, a riflettere se c’è qualche situazione passata che ancora la fa soffrire e che magari, attualmente, sta rivivendo anche indirettamente.
Se la problematica dovesse persistere, le consiglio di contattare uno psicoterapeuta, che saprà indubbiamente aiutarla.
Risponde
MARCO MAGLIOZZI - Psicologo, psicoterapeuta, esperto in EMDR II livello, ipnosi clinica, PNL e criminologia. Attualmente lavora a Bari come libero professionista e collabora con molte realtà del territorio, sia in ambito formativo sia nel mondo del volontariato. E' inoltre socio fondatore dell'Associazione "Fermiconlemani", la cui principale attività è prevenire ogni forma di violenza.
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