di Micaela Ricci

Portinaio, lavoro in via d'estinzione: «Ma a Bari siamo uno status symbol»
BARI - «Non ho paura di essere licenziato, perché a Bari il portiere è uno status symbol, i condomini non vi rinuncerebbero mai». Così il cinquantenne Antonio, portinaio dal 1992 di uno stabile in corso Vittorio Emanuele, parla della sua professione: un mestiere in realtà legato al passato e che in Italia pian piano sta scomparendo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«A causa delle difficili condizioni economiche un inquilino su quattro non paga più la retta condominiale e quindi ad essere sacrificata è proprio la figura del portiere, soprattutto perché spesso gli viene concesso l’utilizzo di un appartamento di proprietà condominiale, che diversamente verrebbe affittato e risulterebbe più redditizio», afferma Giampiero Savastano. Lui è il responsabile dell’ufficio Stampa dell’associazione “Addetti ai servizi condominiali e di fabbricato-portieri e custodi”, che in Italia tutela i diritti di questa categoria di lavoratori che mediamente guadagnano al mese 950-1000 euro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In effetti prima le “case signorili” prevedevano uno spazio dedicato ai portinai ed era normale quindi entrare in un palazzo e sentire alle spalle una voce cortese darci il “buongiorno” o la “buonasera”. Ora invece gli immobili vengono costruiti diversamente e difficilmente viene proposto ai condomini l’utilizzo di una persona che controlli il transito d’ingresso e di uscita nei complessi residenziali. E’ invece sempre più facile imbattersi in citofoni e portoni con telecamera o con codice d’ingresso segreto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Eppure il portiere non svolge solo la funzione di controllore, ma smista la posta, pulisce le scale e spesso sbriga per i condomini delle faccende extra. «Il mio lavoro è fatto di mille gentilezze – afferma Antonio -. Io ad esempio, spesso soccorro persone che accusano un malore o compro il latte e i cornetti la mattina per una famiglia numerosa». Il portiere è quindi ancora considerato come un “amico” di palazzo, una persona fidata a cui si possono lasciare cosette da sbrigare. «Io ad Antonio lascio sempre la mia cartella da consegnare ai miei genitori», ci dice un bambino che abita in quello stabile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E quindi i portinai basano tutto su questo rapporto di fiducia, sperando che la crisi e il nuovo modo di concepire gli ingressi dei palazzi li colpisca il meno possibile. «L’unica preoccupazione che ho è legata al fatto di non aver svolto bene il mio lavoro – afferma Tonio, 40enne portiere anche lui occupato in corso Vittorio Emanuele -. Ma svolgendo tutto alla perfezione non vedo perché i condomini dovrebbero rinunciare a un vigilante fidato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fuori dal centro però il numero di stabili con portierato e gabbiotto (vedi foto galleria) è sicuramente inferiore, anche in quartieri più “ricchi” come Picone e Poggiofranco. Se il portiere c’è magari è perché in un dato palazzo ci sono molti uffici. Ma anche qui, quando chiediamo di eventuali preoccupazioni legate al proprio futuro lavorativo, ci viene risposto: «Perché mai i condomini dovrebbero fare a meno di noi?». Parole del 50enne Vito, portiere in uno stabile di Via Giulio Petroni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Eppure il sindacalista Savastano continua a consigliare i suoi colleghi di non fidarsi troppo degli “amici” inqulini, visto che il contratto dei portieri prevede la possibilità del licenziamento e basta la maggioranza dei condomini per decidere la soppressione della portineria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

D’altro canto però sono gli stessi residenti a difendere il ruolo del portiere. «Non rinuncerei mai al portinaio - sottolinea la 45enne Angela residente in via Matarrese -. Con lui mi sento al sicuro e nonostante la maggiore spesa condominiale non approverei mai la sua eliminazione». «Per fortuna che c’è il mio portiere - dice il 30enne Simone, che abita in via Giulio Petroni - . Mi sento decisamente più tranquillo: con quello che si sente in giro è una garanzia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E quindi almeno Bari sembra augurare lunga vita ai portinai.  La paura è più forte della crisi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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Antonio, portiere in corso Vittorio Emanuele
Portiere in via Sagarriga Visconti
Portiere in via Abate Gimma



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