di Armando Ruggiero - foto Rafael La Perna

Il Liberty Bari, il club che porta il nome e i colori della leggendaria squadra di inizio 900
BARI – Ci sono i Warriors con sede a San Paolo, la Virtus Palese che rappresenta l’omonimo quartiere, l’Ideale che si batte contro il calcio moderno e poi il Liberty, club di Terza Categoria con ambizioni da “grande”. Sono questi i quattro sodalizi calcistici del capoluogo pugliese che affiancano il “fratello maggiore” Bari: squadre che militano nei campionati dilettantistici, ma che con orgoglio portano avanti una genuina e “territoriale” idea di pallone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra questi c’è come detto il Liberty, che porta il nome della leggendaria squadra che nel 1928, fondendosi con l’Ideale, diede vita al Bari calcio. L’attuale società non ha nulla a che fare con la storica compagine (né con quella rifondata attiva negli anni 50 e 60), ma riprende la sua denominazione e i suoi colori: il bianco e il blu.

Fondato nel 2015 ha sede nel quartiere Japigia e il suo campo è il Mirko Variato, posto accanto al parco Ecopoli. Attualmente però, per via del restyling del terreno di gioco, la squadra disputa le partite interne al Capocasale di San Girolamo: lì dove siamo andati a trovarla durante un allenamento serale. (Vedi foto galleria)

Superata la soglia d’ingresso dello “stadio” di via Ottorino Respighi, ci ritroviamo subito davanti al campo in erba sintetica sul quale gli atleti si stanno allenando intensamente sotto gli occhi dell’82enne presidente Ottavio De Gregorio. Ci avviciniamo a quest’ultimo, colui che fondato il Liberty Bari 8 anni fa, dopo un lungo trascorso da calciatore prima e allenatore poi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Tutto nasce in realtà nel 2003 quando creai la squadra di calcio giovanile del Real Bari - ci dice il presidente -. Dopo un po’ di anni ho voluto però compiere il grande salto, dando il via nel 2015 anche a una prima squadra da iscrivere al campionato di Terza Categoria, così da permettere ai nostri migliori ragazzi di continuare a giocare con noi anche una volta diventati maggiorenni. E non mi limitai a questo. Approfittando del fatto che il titolo del Liberty (quello nuovo, nato nel 2007) era rimasto libero dopo vari passaggi in provincia, decisi di acquisirlo così da riportare questo storico nome a Bari».  


Ma nel 2020, a causa del Covid e dell’avvio della ristrutturazione del Variato, l’attività del Liberty si fermò di colpo. «I lavori dovevano durare sei mesi ma così non è stato - sottolinea De Gregorio -. Quest’anno però il Comune ci ha promesso la riapertura del campo: una speranza che ci ha dato la forza per riprendere. Ci siamo così iscritti alla Terza categoria, giocando per ora a San Girolamo. Ma a metà dicembre dovremmo ritornare a “casa nostra”, lì dove sarà possibile riformare il settore giovanile».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Quest’estate ci siamo quindi seduti a un tavolo col presidente e abbiamo delineato le linee guida per la formazione della squadra – interviene il 57enne direttore sportivo Vincenzo Sciacovelli -. Molti dei nuovi giocatori provengono dal Torre a Mare, società dell’omonimo quartiere barese che dopo aver disputato la Seconda Categoria è stata sciolta per problemi logistici e di manutenzione del campo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra i reduci del Torre a Mare c’è il 25enne portiere Pierpaolo Martino. «Siamo in sette a essere arrivati da lì, compreso il capitano Nicola Amoruso - ci rivela -. È stato lui a chiamarci convincendoci a venire al Liberty, dove ho trovato un gruppo di giocatori di buon livello, tutti nettamente superiore alla Terza categoria».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ho creduto subito nel progetto – conferma il 35enne Amoruso – e questo nonostante fossi a conoscenza dei sacrifici che bisogna affrontare per giocare a un livello basso come questo. Non ci sono infatti compensi, ma soltanto un rimborso spese per le trasferte. Il denaro messo dal presidente e da qualche sponsor basta solo per coprire i costi per viaggi, magliette e attrezzature e alle partite si assiste naturalmente gratis. Tra impegni lavorativi e famigliari (ho anche due bambini), il tempo è davvero poco, eppure tre sere alla settimana vengo qui ad allenarmi dedicandomi al Liberty».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’obiettivo per tutti è quindi quello di salire subito di categoria: del resto la promozione è ciò che è stato chiesto al 36enne mister Francesco Sciacovelli, nipote del direttore sportivo. «Mi hanno detto di pensare in grande - conferma - anche se in realtà sono alla prima esperienza come allenatore. Fino all’anno scorso infatti giocavo, poi a causa di un grave infortunio ho deciso di smettere, iniziando però l’avventura in panchina».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il nostro futuro è legato al ritorno a Japigia - conclude il presidente -. Lì potremo riaprire la scuola calcio che ci porterà ad avere gli introiti necessari per affrontare spese maggiori. In più potremo ricrearci un nostro pubblico. Oggi tranne qualche amico e parente non viene molta gente a vederci, ma il Liberty merita una sua tifoseria». 

(Vedi galleria fotografica)


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Armando Ruggiero
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Rafael La Perna
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  • Matteo - Purtroppo quando si fusero si decise di prendere i colori della città e di fare il bari dei baresi estromettendo un po la storia della liberty che aveva i colori della provincia prima terra di bari, un po' come ha fatto il lecce prendendo i colori della terra d'Otranto attuale Salento. Peccato che i colori rappresentino solo la città e non tutta la provincia.


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