di Eugenio Orsi

Bari, gli Ultras stanno tornando: «Riuniti e sempre contro la violenza»
BARI – L’era Matarrese è finita, i baresi stanno ritornando allo stadio e da più parti si sente parlare dell’esigenza di riunire il tifo organizzato sotto un’unica sigla e un’unica bandiera. Da quasi due anni infatti, dopo lo scioglimento degli storici Ultras Curva Nord, gli spalti del San Nicola sono animati da numerosi ma piccoli gruppi indipendenti e autogestiti. Ma ora, con un futuro per il Bari tutto da scrivere e che tanto entusiasmo sta suscitando tra i baresi, è lecito pensare che qualcosa possa cambiare anche per i tifosi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli Ultras ritorneranno? E se questo dovesse avvenire, come si porranno nei confronti della nuova società e del resto dei supporter? Abbiamo girato queste domande a Rosa Stallone, colei che ci è stata indicata come la curatrice delle “pubbliche relazioni” della “curva nord” barese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Bari sta cambiando veste societaria, c’è da aspettarsi una rivoluzione anche nella tifoseria?

Sì, la nostra intenzione è quella di riunire tutti i tifosi biancorossi nuovamente sotto un'unica sigla, che avrà come fulcro il petalo centrale della curva nord, così come è sempre stato. Dopo lo scioglimento degli storici  U.C.N. (Ultras Curva Nord) uniti dall’inconfondibile bandiera con il teschio alato, c’è stato un proliferare di piccoli gruppi appartenenti ai vari quartieri baresi che sono rimasti sempre attivi e presenti nel sostenere la squadra. Ad esempio una novità di quest’anno è il trasferimento del “gruppo Floriano” dalla curva sud alla nord. Per la prossima stagione stiamo pensando a un nuovo nome che ci rappresenti e ci identifichi tutti come un’unica e compatta tifoseria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che tipo di rapporto pensate di instaurare con la nuova proprietà?

Nessuno. Noi con le società non abbiamo mai avuto niente a che fare: continueremo in questa direzione. Il nostro tifo è pura passione. Spendiamo il nostro tempo e denaro per i colori biancorossi. Biglietti, trasferte, striscioni, coreografie, manifestazioni, sono tutti figli dei nostri sacrifici: non abbiamo mai ricevuto alcun finanziamento dalla società e così sarà anche in futuro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Dopo i fatti della finale di Coppa Italia di Roma il tifo organizzato è nuovamente balzato, negativamente, agli onori della cronaca. C’è chi non si sente sicuro allo stadio e la colpa è unicamente degli ultrà…
 
Sì ma a Bari è diverso. Il nostro stadio e in particolare la nostra curva è un posto sicurissimo: ci sono tante famiglie con donne e bambini piccoli che vengono tranquillamente al San Nicola, sicuri di tornare a casa sani e salvi. Certo, qualche scaramuccia tra ragazzi può sempre succedere, ma niente di più. Anzi, noi siamo i primi a invitare i tifosi, anche con annunci pubblicati su facebook, a non entrare allo stadio senza biglietto, proprio per una questione di sicurezza, perché lo stadio ha dei limiti di capienza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si ma fuori dallo stadio, magari quando si va in trasferta, non mi dirà che non avvengono scontri con le tifoserie avversarie…

Da che mondo è mondo esiste la rivalità tra tifoserie, è parte integrante del nostro essere. In serie B noi siamo “nemici” dei tifosi di Pescara, Avellino e Crotone. Ed è vero che a volte abbiamo avuto anche scontri fisici, ma si è trattato sempre e solo di “scazzottate”: il “corpo a corpo” insomma ci può stare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dai pugni però si può arrivare facilmente a qualcosa di più serio.

No, ci sono sempre delle “teste calde”, ma quello che è avvenuto a Roma, dove sono stati addirittura sparati colpi di pistola, non ha nulla a che vedere con lo sport. Chi usa coltelli, pistole o armi in generale non può definirsi tifoso: la violenza non fa parte proprio del nostro spirito.


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  • YourMother - "Da che mondo è mondo esiste la rivalità tra tifoserie, è parte integrante del nostro essere. In serie B noi siamo “nemici” dei tifosi di Pescara, Avellino e Crotone. Ed è vero che a volte abbiamo avuto anche scontri fisici, ma si è trattato sempre e solo di “scazzottate”: il “corpo a corpo” insomma ci può stare" E ora parlaci dell'accoppiamento. Come avviene? E' il capobranco il primo a scegliere la femmina?


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