di Eloisa Diomede

Bari, tutto il personale del Policlinico sottoposto al tampone per il Coronavirus
BARI - Policlinico di Bari, ore 8:15. Decine di dipendenti del principale nosocomio cittadino sono in fila davanti all'ex pronto soccorso. Una scena inedita, destinata però a ripetersi nei prossimi mesi: per contrastare l'avanzata del nuovo Coronavirus è stato deciso che l'intero personale dovrà sottoporsi periodicamente a un controllo che possa svelare eventuali contagi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un provvedimento adottato dall'ospedale sulla spinta dei sindacati, desiderosi di proteggere la salute degli oltre 4000 lavoratori (medici, infermieri, ausiliari, tecnici, impiegati) e di conseguenza quella dei pazienti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ecco perché nessuno si lamenta della lunga coda. Alcuni indossano abiti civili, altri hanno addosso già il camice da lavoro. Molti danno frequenti occhiate all'usciere posto all'entrata della vecchia sede del pronto soccorso: è qui infatti che è stata allestita la sede del centro unico prelievi, che dipende in questo periodo dalla “control room Covid” diretta da Silvio Tafuri, epidemiologo che collabora con la Regione Puglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Alle 8:40 l'inserviente dà il via alle verifiche: si accede due per volta, firmando un apposito modulo autorizzativo. «Funziona così. In un primo ambiente - spiegano Elisa e Maria, tra le prime ad aver adempiuto al test -, ci sono tre operatrici, tutte con mascherine, visiere, guanti e abbigliamento protettivo. Una gestisce l'affluenza e le altre due forniscono agli arrivati due tamponi e una provetta, contrassegnata da un codice identificativo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Ci si sposta poi in una stanza - proseguono le due donne -. Qui un'infermiera inserisce un tampone nel naso e l'altro in gola: la loro analisi dirà se la persona monitorata è infetta o meno. Il tutto si conclude con un prelievo del sangue, che chiarisce se la persona esaminata ha per caso contratto il virus nelle settimane precedenti, pur essendo nel frattempo guarito. I risultati sono noti nel giro di 48 ore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I dipendenti che man mano escono si allontanano verso i rispettivi padiglioni. Torneranno qui nelle prossime settimane per ripetere l'indagine, ma con frequenza diversa a seconda del rischio di esposizione all'epidemia: quelli a contatto con pazienti colpiti dal Sars-Cov ogni 7 giorni, gli altri con cadenza di due o tre settimane, a seconda del reparto in cui operano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il tampone alla gola stimola un po' il vomito», afferma scherzando Loredana, un'altra delle lavoratrici sottoposte al test. «Poveri quelli che saranno chiamati più tardi - ironizza invece la sua collega Miriam -. Dovranno mettersi in fila sotto il sole». Sorrisi che per un attimo spezzano la paura che aleggia sul Policlinico, dove la seria mancanza di protezioni personali non frena la resistenza quotidiana alla pandemia.


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Eloisa Diomede
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  • Lory - E quelli delle pulizie?????? Anche loro cofono il rischio
  • angela colonna - E' falso. mia figlia lavora al Policlinico, è un medico speializzando, le avevano programmato il tampone per il 15 maggio (assurdo) e ieri le hanno comunicato che non i faranno più. A bari i tamponi sono per pochi...personaggi illustri e quasi morti


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