di Francesco Sblendorio

Guerrilla Knitting: di notte per rivestire i monumenti con l'uncinetto
BARI - Si chiamano Guerrilla Knitting e quando cala il buio attaccano i monumenti e gli edifici cittadini. Ma niente paura. Lo fanno per riportare un tocco di colore e di creatività negli angoli più degradati e anonimi delle città. Sono una decina di ragazze, tutte di Bari e provincia, che hanno deciso di prendersi cura in questo modo degli spazi urbani lasciati decadere, rivestendoli con opere di lana lavorata all’uncinetto (vedi galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si sono fatte conoscere per la prima volta decorando una panchina del lungomare di Bari (vedi foto). Da allora hanno sempre più allargato il proprio raggio d’azione. Oggi hanno raggiunto un certo livello di notorietà, tanto da essere stati chiamati a compiere piccoli interventi artistici nei centri antichi di Casamassima e Bitetto, in occasione rispettivamente della manifestazione “Il balcone fiorito” e della Notte di San Giovanni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il nostro scopo – afferma Francesca, una delle fondatrici dei Guerrilla Knitting – è quello di far capire ai cittadini che gli spazi esterni alle abitazioni vanno valorizzati, non abbandonati al degrado. La gente deve riappropriarsi degli spazi urbani. Per questo siamo convinti che la nostra sia un’attività di promozione sociale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il loro modo di agire è studiato nei dettagli. «Prima di tutto – spiega la ragazza - facciamo un sopralluogo, quindi individuiamo il monumento da “attaccare” e prendiamo le misure. A casa elaboriamo un progetto artistico e lo concretizziamo realizzando le nostre opere all’uncinetto. Quindi di sera torniamo sul posto e rivestiamo il monumento scelto con il frutto del nostro lavoro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un’attività che si discosta molto da quella  di chi si dedica sì a decorare la città con lavori all’uncinetto, ma «alla luce del sole».  Come il laboratorio “Yes, we knit”, di cui Francesca dice: «Ne abbiamo sentito parlare  ma non conosciamo personalmente le persone che ne fanno parte. In ogni caso, per noi l’arte non è un fine, ma un mezzo per esprimere un concetto “sociale” : abbellire ciò che bello non è più».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«È vero – ammette “l’attivista” -  tranne nei casi in cui veniamo espressamente chiamati a intervenire, le nostre azioni sono spontanee e non prevedono la richiesta di autorizzazioni. Però il fatto che lavoriamo di notte è dovuto solo a una questione pratica: meno traffico e meno persone che potrebbero ostacolarti. E poi noi puntiamo molto sull’effetto sorpresa di chi si sveglia la mattina e vede pieno di colori un edificio grigio fino al giorno prima».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non tutte le creazioni però riescono ad avere vita lunga: a Bitetto sono state lasciate integre per poco più di un giorno. Miglior fortuna stanno avendo i pon pon che da diversi giorni decorano un albero in piazza Umberto a Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma chi sono i Guerrilla Knitting? «Non siamo un gruppo “fisso”. Al momento andiamo dalle 5 alle 10 persone – dice Alessandra, altra componente dei Guerrilla Knitting – quasi tutte donne dai 20 ai 50 anni. Gli uomini sono ancora piuttosto restii a dedicarsi a un lavoro tipicamente femminile, quello dell’uncinetto. Però recentemente siamo state aiutate da un gruppo di scout laici, tra cui c’era anche qualche ragazzo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Guerrilla Knitting nasce dall’associazione Effetto Terra, costituita nel novembre 2011 con lo scopo di occuparsi attivamente della città, promuovendo attività che coinvolgano la popolazione secondo il principio per cui “la città è del cittadino”. «Effetto Terra si occupa principalmente di recuperare vecchie tradizioni e antichi mestieri – spiega Alessandra -. Tra le altre cose realizziamo degli orti urbani, un tentativo di portare la campagna in città già sperimentato presso la ludoteca di Parco 2 Giugno. Inoltre organizziamo gli Swap Party, occasioni di scambio di vestiti non più utilizzati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La pagina facebook dei "Guerrilla Knitting": https://www.facebook.com/GuerrillaKnittingEffettoTerra


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