Letto: 2513 volte | Inserita: martedì 17 marzo 2020 | Visitatore: Riccardo

Quali sono le novità principali introdotte dal decreto “Cura Italia” per fronteggiare la prevista crisi economica causata dalla diffusione del Coronavirus?

Il decreto, approvato lunedì 16 marzo, ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede numerose agevolazioni.

Per ciò che concerne l’Agenzia della Riscossione, ex Equitalia, verranno sospesi i pagamenti per cartelle relative ad avvisi di accertamento esecutivi.

Poi, riguardo ai lavoratori parasubordinati (i cosiddetti Co.Co.Co) e i professionisti iscritti alla Gestione Separata Inps, avranno diritto ad un’indennità di 600 euro una tantum. In questo caso sarà necessario inoltrare una domanda all’Inps.

Andiamo ora alle imprese. Per i settori maggiormente danneggiati dalla diffusione del virus, che andremo ora ad elencare, è prevista la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi sino al 30 aprile. Parliamo di ritenute per lavoratori dipendenti e assimilati; contributi previdenziali; contributi INAIL; IVA.

Il tutto dovrà essere però versato a maggio, entro il 31, in un’unica soluzione oppure in cinque rate mensili senza interessi né sanzioni.

Rientrano nelle categorie maggiormente danneggiate: tour operator  - agenzie di viaggio  - settore turistico ricettivo  - associazioni e società sportive  - soggetti che gestiscono teatri e sale cinematografiche  - soggetti che gestiscono ricevitorie del lotto, lotterie e scommesse  - organizzazioni di fiere ed eventi  - attività di ristorazione, pasticcerie, gelaterie, bar e pub  - musei e biblioteche  - asili nido, servizi di assistenza per minori e disabili e servizi educativi  - centri per anziani non residenziali  - stazioni autobus e trasporto persone  - noleggio mezzi  - noleggio attrezzature sportive  - guide turistiche e assistenza turistica.

Per le altre categorie di attività, conterà il volume d’affari realizzato nell’anno 2019. Se non è superiore a 2 milioni di euro, si potrà beneficiare comunque della sospensione dei versamenti, ma solo per quelli in scadenza al 31 marzo (che verranno pagati entro il 31 maggio).

Chi ha un volume d’affari superiore dovrà accontentarsi di un rinvio dei versamenti di 4 giorni: al posto del 16 marzo si verseranno tributi e contributi  venerdì 20 marzo.

Passiamo ora ai crediti d’imposta previsti dal decreto.

In generale, un credito d’imposta è previsto per le spese di sanificazione d’impianti e ambienti, pari al 50% del costo sostenuto nel 2020, sino ad un massimo di 20mila euro.

Solo per le imprese, esclusi quindi i professionisti, è stato definito un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione relativo al mese di marzo. E’ però assolutamente indispensabile che l’immobile locato appartenga alla categoria catastale C/1 (quindi negozi, magazzini e non uffici).

E’ stato infine istituito un credito d’imposta del 30% fino ad una spesa massima di 30mila euro per le donazioni fatte per fronteggiare il coronavirus a favore di Istituzioni pubbliche e Fondazioni riconosciute.

Risponde

MASSIMO IACOBELLIS – Dottore commercialista di Bari, città nella quale svolge la libera professione dal 1993. Docente presso società specializzate nella formazione aziendale e manageriale, ha svolto il ruolo di responsabile amministrativo presso la R.S.S.A. Mediasan

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