di Vincenzo Drago e Nicola Laricchia

Raccolta differenziata, è flop: Bari rischia l'ecotassa
BARI - Bene nelle zone a ridosso della tangenziale, male nel cuore della città. È una Bari a due marce quella che si dedica alla raccolta differenziata, ferma al 23% (fonte Amiu) dopo un 2012 senza picchi evidenti e ancora lontana dallo soglia del 40% necessaria per evitare dall'anno prossimo la pesante ecotassa della Regione Puglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A "trainare" il capoluogo è il quartiere Japigia. «Si tratta del quartiere pilota in materia di riciclaggio - spiega Lorenzo Leonetti, consigliere della V circoscrizione - dove otto anni fa furono applicate precise regole sulle modalità di raccolta e la disposizione dei cassonetti, sfondando nel giro di un anno il 50%». Ma la situazione ha smesso di migliorare. «Fu una delle prime aree a beneficiare dello sconto del 10% sulla tassa sui rifiuti – sottolinea Leonetti - ma oggi ci vogliono altri incentivi per alzare ulteriormente la percentuale, altrimenti senza opere di sensibilizzazione è una guerra persa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L'Amiu prova a fare la sua parte, prorogando ad esempio la raccolta punti di un altro anno nei cinque centri di via Martin Luther King, via Oberdan, via Napoli, viale Lindemann e via Umberto I. Qui i cittadini potranno portare rifiuti differenziati in cambio di buoni spesa fino a febbraio 2014. Ma per ora Bari resta molto al di sotto di comuni virtuosi come Andria, Rutigliano e Cellamare, che con il sistema "porta a porta" viaggiano stabilmente sopra il 70%.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E infatti uscendo da Japigia, servito da questa particolare organizzazione, lo scenario è desolante. «A San Giorgio - prosegue Leonetti - senza nessun controllo la spiaggia è diventata sporca, eppure qui il "porta a porta" non costerebbe molto visto che ci abita poca gente. Il disinteresse si nota anche a Torre a Mare, ferma al 16%, nonostante l'Amiu abbia stipulato un'intesa con gli esercizi commerciali per premiarli con agevolazioni fiscali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Più a nord i problemi sono simili. « In centro i contenitori sono pochi e lontani - afferma una signora di Murat -. C'è un bidone per i rifiuti indifferenziati ad ogni isolato e invece per la differenziata si deve girare a lungo: per il vetro si deve andare in fondo a corso Cavour, per la plastica da un’altra parte e per la carta da un’altra ancora».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La musica non cambia al Madonnella. «Se si vuole fare la raccolta differenziata, si può fare, ma è molto scomoda - dice la signora Giusi - dato che i bidoni si trovano lontani sia da casa mia che dai vecchi cassonetti». E una dimostrazione di inefficienza la troviamo in via Signorile, con bottiglie di plastica distintamente raccolte in buste trasparenti ma gettate nei normali cassonetti per l’indifferenziata (vedi foto galleria).

Stesso scenario in zona San Paolo dove incontriamo Domenico, che si sta liberando degli scarti selezionati a casa buttandoli in un normale cassonetto. «So che è un'operazione inutile, ma come posso fare se mi mettono i bidoni dall'altra parte della strada?». Lamentele simili a quelle che abbiamo ascoltato sia al Libertà, sia a San Pasquale, dove Tommaso sottolinea che «le strade sono molto strette, quindi i recipienti adatti ingombrerebbero».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una raccolta efficiente sembra dunque non poter fare a meno del "porta a porta". Oltre a Japigia, anche Poggiofranco beneficia di questo servizio. «Devo dire che funziona bene, il mio appartamento è equidistante da ben tre postazioni di raccolta», chiosa un passante in via Martin Luther King. Dunque sembra questa l'unica via per far salire la percentuale del capoluogo. Altrimenti l'ecotassa regionale, prorogata in extremis al 2014, sarà inevitabile.


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