di Franco Sicuro

Putignano, la Grotta del trullo: in Puglia la prima a essere aperta a tutti
BARI - Tra le oltre tremila grotte note in tutta la Puglia ne esiste una, la "Grotta del trullo", poco conosciuta ma di notevole importanza per aver ufficializzato la ricerca speleologica in Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Vero scrigno di concrezioni in calcite, situata lungo la Strada Statale 172 che collega Turi a Putignano, a 1,2 km dall’ingresso del “paese del carnevale”. Fu scoperta il 29 maggio 1931 da alcuni operai che stavano scavando in superficie per la realizzazione della vasca di sedimentazione dell'impianto fognario della città. E' stata censita per la prima volta dal geologo pugliese Franco Anelli l'11 novembre dello stesso anno e registrata al catasto regionale delle grotte naturali e delle cavità artificiali come CP1 (ovvero la prima censita in tutta la Puglia), per essere solennemente aperta al pubblico  il 21 giugno 1935 alla presenza del Principe di Piemonte. Fu la prima grotta in Puglia (e la terza in Italia) ad essere aperta ai visitatori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma la sua importanza non è limitata solo a ragioni storiche. La Grotta del Trullo è caratterizzata dalla presenza di imponenti formazioni carsiche (stalattiti, stalagmiti, colonne) che si sono formate a soli due metri dal piano di campagna. «Un fenomeno raro che generalmente si può ammirare solo a decine di metri di profondità e che è ancora oggetto di studio», afferma lo speleologo Pietro Lippolis. (Vedi ampia galleria fotografica).

Nel 2011 ha ottenuto il riconoscimento di “meraviglia italiana” da parte del Forum Nazionale dei Giovani, che l'ha inserita nei mille siti italiani con un particolare interesse storico culturale e paesaggistico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Altra caratteristica che rende particolare questa grotta è la colorazione, dovuta a un effetto dell’acqua che trasporta minerali insolubili come ossido di ferro, bauxite e manganese e che conferisce alla roccia una pigmentazione che può andare dal rosso, al giallo-arancione, al grigio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Gli studiosi sono concordi nel far risalire la cavità che ospita la grotta all'epoca del Cretaceo inferiore, circa 125 milioni di anni fa, tesi confermata dalla presenza di molluschi fossili, che popolavano l'ambiente marino della Puglia in quel periodo e che sono ben rappresentati dalla “rudista”, fossile-guida di questo sito e della nostra regione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma perché il nome di “trullo”? Perché la sua entrata è protetta da un trullo, attuale sede del Gruppo di Ricerche Carsiche, associazione che si occupa della gestione e della tutela paesaggistica di questo sito, oltre che delle visite guidate.  La grotta è infatti aperta al pubblico. E’ raggiungibile superando un dislivello di circa 12 metri camminando su una scala a chiocciola abbastanza ripida. Ha uno sviluppo di 20 metri in verticale e 62 in orizzontale e viene divisa, per comodità , in due cavità: superiore ed inferiore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per informazioni: 080/4912113

Qui il sito internet della Grotta del Trullo

Qui il Documentario dell'istituto Luce che esalta la bellezza della grotta nel periodo della propaganda della II Guerra Mondiale. (L'itinerario italico: le grotte di Putignano" 29 aprile 1949)

 


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